venerdì 28 settembre 2007

Il Comandante Grull... ehm, Grillo



Lo so, lo so, è una bestemmia accostare il nome di Grillo a quello di Gabriele D'Annunzio. Ne convengo: è un peccato capitale contro l'arte e anche contro il semplice decoro. Tra i due non c'è partita. Eppure ci sono tratti soggettivi e oggettivi che li accomunano, e la rassomiglianza, a pensarci bene, è inquietante.

Il primo è la teatralità, la voglia di apparire a tutti i costi. Entrambi sono stati capaci di compiere dei veri e propri tours de force mediatici. Direi anzi che il più bravo è stato Grillo, perché sfruttando le potenzialità della Rete è riuscito a riemergere dall'oblio mediatico cui lo aveva condannato la RAI (anche perché aveva lasciato un segno troppo forte, con la sua famosa, sferzante battuta contro Craxi).

Il seondo è l'innegabile carisma. Nonostante le divise e le decorazioni con cui si paludava, Gabriele D'Annunzio non era un uomo fisicamente imponente, né aveva una voce metallica (molti anni fa ebbi la fortuna di parlare con uno degli ultimi che lo conobbero di persona, un vecchietto ormai ultranovantenne). Eppure riuscì a trascinarsi dietro centinaia di "legionari", occupare una città intera, tenere gli occhi di tutta l'Europa puntati su di sé. E Grillo? Vi sembra un uomo fisicamente prestante? La sua voce vi arriva al cuore per l'armonia dei suoi toni? Eppure anche lui sta riempiendo ancora più piazze di D'Annunzio, grazie alla telematica.

Il terzo elemento che hanno in comune sono le circostanze critiche che li hanno fatti emergere. Sia l'uno che l'altro sono diventati temporanei leaders in momenti di particolare tensione , in cui la classe politica si trova a essere totalmente delegittimata e il Paese è in condizioni di particolare debolezza. Entrambi si presentano con ricette facili e pronte all'uso.

Il populismo e il disprezzo per la democrazia parlamentare è la quarta, più sinistra caratteristica che li accomuna. Da questo punto di vista Grillo si è spinto ben più oltre di Bossi. Devo dire che, pur non essendo certo di sinistra, preferisco il peggior parlamento alla migliore dittatura. E non conosco tirannia peggiore di quella delle buone intenzioni.

Nessuno dei due ha la stoffa di essere davvero un leader. Ma come D'Annunzio spianò la strada a Mussolini, così temo che possa fare quel Grull... ehm, Grillo, nei confronti dell'opportunista di turno.



Giovanni Romano

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