sabato 9 luglio 2022

"NATURE" contro natura

Poco tempo prima che la sentenza della Corte Suprema USA ripristinasse il diritto a vivere dei bambini non nati ribaltando la Roe vs. Wade, mi ero imbattuto in questo articolo, probabilmente della rivista Nature:




Com'è ovvio, ciascuna delle due parti ha mobilitato i propri esperti, e questo lungo articolo elenca tutta una serie di ragioni per cui l'aborto sarebbe medicalmente, moralmente e persino economicamente (!) benefico per la società.

Non starò a riassumere questi argomenti, ciascuno può andare a leggerseli sull'articolo che ho citato. Ma ciò che mi ha lasciato realmente esterrefatto è stata una nota finale del curatore, così politicamente corretta che più corretta non si può, un'affermazione scientificamente così infondata e ridicola da fare strame di tutte le argomentazioni addotte in precedenza. Eccola:


A beneficio di chi non conosce l'inglese, traduco:

Nota del curatore: Nature riconosce che gli uomini transgender e le persone non-binarie possono diventare gravidi e avere bisogno dell'assistenza medica con l'aborto. In questo articolo noi usiamo il termine "donna" per rispecchiare il modo in cui i partecipanti vengono menzionati negli studi che citiamo, e come ci si riferisce a queste persone negli atti del tribunale.

La sottolineatura e l'evidenziazione sono mie.

Qui si va contro la più elementare evidenza scientifica perché si parla esplicitamente di uomini (lasciamo perdere la categoria nebulosa delle "persone-non-binarie") che "potrebbero diventare gravidi". Anche se si favoleggia di devastanti quanto improbabili interventi chirurgici, l'uomo non può diventare gravido. In questo modo non solo si violenta la scienza, ma si opera una ulteriore violenza semantica: il termine "donna", in questo contesto, diventa una mera convenzione, con il risultato di cancellare la sua identità, il suo volto, la sua dignità.

Non so se questo mettere le mani avanti sia stato dettato ai redattori dalla convinzione ideologica (certamente non dall'esperienza) oppure, più probabilmente, dalla paura degli attacchi violentissimi della lobby lgbt. Una cosa è certa: se la scienza deve piegarsi all'ideologia e alla paura ha già abdicato al suo ruolo, e la sua ritirata segna l'inizio di nuovi Secoli Bui, ben peggiori di quelli che si attribuiscono falsamente al Medioevo.

Giovanni Romano



Nessun commento: