Riporto e sottoscrivo integralmente il comunicato stampa di Comunione e Liberazione sugli ultimi attacchi mediatico-giudiziari di cui il Movimento è stato fatto oggetto in questi giorni. Da una stampa tanto asservita al laicismo non ci si poteva aspettare niente di diverso.
Comunione e Liberazione è intervenuta con un comunicato
stampa ufficiale per denunciare quello che viene definito "un linciaggio
mediatico". Il riferimento è alle notizie circolate sui massimi organi di
stampa nazionali secondo le quali il movimento fondato da don Luigi Giussani
sarebbe stato destinatario di tangenti da parte dell'amministratore delegato di
Finmeccanica, Giuseppe Orsi. Nel caso in questione, l'a.d. di Finmeccanica
sarebbe indagato per aver contribuito a versare una tangente di dieci milioni
di euro alla Lega Nord in una vendita al governo indiano di elicotteri. Alla
Lega è stata poi aggiunta Comunione e Liberazione come possibile destinataria
di parte della tangente. Riportiamo il testo del comunicato stampa che
Comunione e liberazione ha diffuso in merito a questa vicenda.
Da alcuni mesi il nome di Comunione e Liberazione è
costantemente associato sui mass media a vicende politico-giudiziarie di suoi
appartenenti o di persone che hanno rapporti con alcuni di essi, in una
continua identificazione del movimento nel suo insieme con le responsabilità di
singoli e, viceversa, con l’attribuzione di responsabilità individuali - nel bene e nel male, di qualunque natura esse siano,
essendo ancora da dimostrare se sono stati commessi reati - a
CL in quanto tale.
Finora le nostre precisazioni al riguardo sembrano essere
state inutili, comprese quelle rese da don Carrón in una recente intervista:
«Noi teniamo alla natura dell’esperienza cristiana. E l’esperienza cristiana ha
a che vedere con tutto. A voler verificare se la fede serve ad affrontare tutte
le sfide, si corrono rischi. Nessuna istituzione, né la Chiesa né un partito,
può evitare gli errori dei singoli. E questi non possono essere attribuiti alla
comunità. Sarebbe ingiusto. Ciascuno è personalmente responsabile di quel che
fa. Perciò l’identificazione non è legittima, vale per Cl come per qualsiasi
altra istituzione. E noi dobbiamo sempre mantenere quella che don Giussani
chiamava “una irrevocabile distanza critica” e non vi rinunceremo mai. Siamo
una comunità cristiana e non un partito o una corrente» (Corriere della Sera, 16
gennaio 2012).
A dispetto di queste parole di chiarimento, oggi leggiamo
sui giornali l’incredibile accusa di tangenti Finmeccanica a CL, quale
emergerebbe dalle dichiarazioni di un ex dirigente dell’azienda, che lo avrebbe
appreso da fonti non meglio precisate. CL non c’entra nulla, ma i titoli, i
sottotitoli e gli articoli sono pieni di riferimenti diretti al movimento,
salvo precisare che «i pm verificano le dichiarazioni». Intanto l’infamante
accusa è stata lanciata. Quali saranno le conseguenze sull’opinione pubblica?
Torna alla mente un altro momento della vita di CL, il 1976:
allora l’accusa - rivelatasi dopo tre anni assolutamente infondata - di finanziamenti della CIA a Comunione e
Liberazione scatenò una campagna diffamatoria sui principali organi di
informazione, alimentando un clima di sospetto veramente allarmante, che giunse
fino al dileggio e all’ostilità negli ambienti di vita e di lavoro verso persone
colpevoli solo di portare il nome di “ciellini” e causò violenze nei confronti
di persone e sedi del movimento in tutta Italia.
A questo punto ci domandiamo: come impedire il linciaggio
mediatico? E come assicurare il rispetto delle procedure e delle garanzie
giuridiche?
Il peso di menzogne contro un’esperienza che tanti - anche autorevolmente - riconoscono
come «una risorsa per il nostro Paese» sta assumendo il volto di un calvario
che sinceramente pensiamo di non meritare. In ogni caso, è stato dato mandato
ai legali di tutelare l’onorabilità di Comunione e Liberazione.
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