giovedì 24 dicembre 2015

"Solo un Dio ci puo` salvare..."


Cosi` scrisse Heidegger in una citazione ormai arcinota, e a una considerazione superficiale le sue parole potrebbero contenere una buona dose di ironia o di tragicita`. Come puo` salvarci un Dio che da Nietzsche in poi era stato dichiarato ufficialmente morto? Come si poteva scrivere una frase del genere dopo quasi cinque secoli nei quali il pensiero occidentale, dall'Umanesimo in poi, era consistito in grandissima misura nello sforzo di emanciparsi da qualsiasi apporto che sfuggisse al calcolo della Ragione? Con quale stato d'animo, se non di amara delusione, si poteva tornare a invocare l'intervento divino quando sembrava che nessun traguardo fosse ormai precluso alla Tecnica?

Ogni illazione sull'ironia, pero`, viene a cadere quando si legge la seconda parte della frase: ",,,. Occorre preparare l'attesa". Non si puo` attendere se non Chi esiste. Non si puo` desiderare se non quello che manca a ogni nostro risultato, che sara` sempre al di la` di qualunque cosa si riesca a produrre con le nostre mani, eppure e` sempre presentito come un ospite che sta per suonare alla porta.

Cosi`, da un anno all'altro, da una generazione all'altra, l'umanita` attende Qualcuno che la possa salvare. Attende a dispetto di tutto. A dispetto degli spregevoli avvoltoi che puntualmente insudiciano il Natale con la propaganda del suicidio assistito. A dispetto delle violenze che sembrano incrudelire a bella posta proprio quando sta per arrivare semplicemente un Neonato. A dispetto della permalosita` vera o piu` spesso presunta di altre religioni per le quali non accade e non puo` accadere mai nulla. A dispetto della nostra superficialita` che ci fa scambiare l'attesa con l'accumulo di beni e lo stordimento di feste che tradiscono la Festa, per non pensare fino allo strazio al nostro limite e non sentire il bisogno fino alla disperazione.

Occorre preparare l'attesa di qualcuno che non si conosce. Questo e` il punto massimo e piu` nobile al quale puo` arrivare il pensiero laico. I cristiani invece sanno Chi sta per arrivare. Sanno cosa significa stupirsi e sostare commossi di fronte a un avvenimento ripetuto letteralmente miliardi di volte (la nascita di un bambino) ma che nel Natale contiene una carica di speranza, di fiducia, di rinnovamento inimmaginabili. Abbiamo bisogno di tutto, e la risposta e` un Bambino totalmente bisognoso di noi. Il Natale e` una festa bellissima anche da un punto di vista laico perche` fa capire che i bambini sono i benvenuti. Volerlo dimenticare o peggior ancora censurare e` il sintomo piu` grave dell'invecchiamento terminale della nostra civilta`. Per questo, il mio augurio quest'anno va a tutti coloro che non dimenticano e continuano a stupirsi per questo avvenimento e per la sua assoluta gratuita`.


BUON NATALE