mercoledì 31 dicembre 2008

La cremazione: davvero "una conquista di civiltà"?


La rivista "Altroconsumo", di cui riproduco l'articolo apparso sul numero 220, novembre 2008 p35, tra un video al plasma e un servizio sulle cosce di pollo si è occupata anche di sepolture e cremazioni. Un servizio interessante, in verità, ma questo trafiletto, che suona come una propaganda aperta per la cremazione, è stato troppo per me, e ho reagito inviando loro la lettera che riporto qui sotto.

Non si possono trattare con tanta superficialità, e in un'ottica puramente utilitaristica (di consumo, appunto) argomenti tanto delicati e dolorosi. E se siamo disposti a trattare i morti con tanta indifferenza, non stupisce affatto che poi vogliamo sbarazzarci anche dei vivi. come nel caso Englaro.

Spett.le Redazione,

quando ho letto il trafiletto “Cremazioni: l’Italia lontana dall’Europa” mi è tornata in mente un’osservazione di Amleto: “E’ un costume che fa più onore trasgredire che osservare”.

Non vedo nulla di positivo nella diffusione di tale pratica, profondamente contraria alla pietas che non solo i cristiani, ma anche altre civiltà praticano verso i defunti (una pietas che voi liquidate sbrigativamente come “pregiudizio”). Né vedo perché mai dovremmo essere contenti di seguire supinamente un costume che non è il nostro, solo perché è praticato diffusamente altrove (è significativo che i paesi del Nordeuropa la pratichino più di noi. Il protestantesimo ha sempre avuto repulsione per la materia, per la fisicità della carne. Per non parlare dell’uso che della cremazione hanno fatto i tedeschi non molto tempo fa…).

La cremazione, e in particolare quella praticata qui in Europa, non è altro che privatizzazione estrema della morte, rimozione del cadavere – e di tutte le memorie legate ad esso – disconoscimento della dignità del corpo, chiusura definitiva dentro un tabù che non si ha il coraggio di affrontare.

Mi dispiace inoltre che non abbiate fatto cenno ad alcuni gravi abusi nella cremazione avvenuti per l’appunto in Lombardia, la regione più “avanzata”: ceneri dei morti mischiate alla rinfusa e date ai parenti così come capitava, resti umani parzialmente combusti gettati nella spazzatura. Il corpo umano ridotto appunto a cosa, per giunta fastidiosamente ingombrante perché una sepoltura occupa spazio. Sotto questo aspetto, la pubblicità del comune di Torino è vomitevole. E che ne sanno loro, poi, di corpi e anime?

Quanto a me, è evidente che da morto rivendico il diritto a essere sepolto, e ho già in mente precisamente dove, in un posto molto poetico fra l’altro. Ma non lo voglio rivelare. Gente con la mentalità dei pubblicitari del comune di Torino non lo capirebbe mai, e nemmeno è degna di saperlo. Non si gettano le perle ai porci.

Per il nuovo anno, auguriamoci piuttosto che l’appuntamento col crematorio o col becchino venga il più tardi possibile.

Giovanni Romano

Il Presepe dei formaggini


A volte il dilettantismo, o la ricerca dell'effetto a tutti i costii, possono giocare brutti scherzi. Quello che vedete è il presepe che quest'anno ha fatto la mia parrocchia. Non è brutto in sé, ma la voglia di strafare (o peggio ancora: il non pensare a quello che si stava facendo) ha prodotto un risultato tutto sommato grottesco. Le punte della stella (che in realtà sono molto grandi) danno l'idea di gigantesche fette triangolari di formaggino, impressione accresciuta dal fatto che la stella gialla è in gommapiuma.

A me i presepi piacciono molto, in questo caso un po' di sobrietà in più avrebbe giovato.

Buon Anno,

Giovanni Romano

martedì 30 dicembre 2008

Il presidente ceco Vaclav Klaus: la UE mette in pericolo la democrazia e la libertà


Attraverso il sito Italianiliberi ho trovato la cronaca di un episodio che ha dell'incredibile: l'attacco senza precedenti al Presidente ceco Vaklav Klaus, nella sua residenza ufficiale, da parte di membri del Parlamento Europeo apertamente spalleggiati dal presidente Hans-Georg Poettering. Si è trattato di un dibattito molto teso e senza esclusione di colpi.

La colpa del Presidente? Quella di aver salutato il "no" del referendum irlandese al Trattato di Lisbona come una vittoria della democrazia e della libertà. Apriti cielo! Subito gli sono piovute addosso accuse violentissime di essere colluso con personaggi equivoci quali Declan Ganley, capo del fronte del "no" al referendum. Si sa, chi è contro l'iperburocazia UE è un delinquente per definizione...

E' una tattica ben collaudata da parte degli eurocrati: gettare fango addosso al beraglio di turno fino a confonderlo e a ridurlo al silenzio. Ma se la cosa funzionò con Buttiglione, messo al rogo per aver dubitato che l'omosessualità sia poi così "normale", non funzionò con Berlusconi, che appioppò giustamente il nomignolo di "Kapò" a Shulz (e mi auguro che quel nomignolo gli sia rimasto), e ha funzionato ancora meno con Klaus.

Il presidente Klaus, infatti, ha replicato colpo su colpo, come riporta qui sotto la mia traduzione di un estratto del dibattiuto riportata sul sito Brusselsjournal . Particolarmente degno di nota il fatto che il Presidente Klaus ha paragonato indirettamente ma chiaramente le tattiche intimidatorie e falsificatorie degli eurodeputati (e dello stesso presidente Poettering) a quelle dei comunisti, cosa che nella Repubblica Ceca è ancora vivamente risentita.

Ho riportato in neretto corsivo le frasi più significative di questo importantissimo dibattito. L'allusione di Daniel Cohn-Bendit alla bandiera UE si riferisce al fatto che nella Repubblica Ceca non è ancora obbligatoria sugli edifici pubblici; l'allusione alla "legge contro le discriminazioni" ri riferisce alla promozione attiva dell'omosessualismo sul quale il popolo ceco, probabilmente, ha molte riserve. Per quanto riguarda il referendum in Irlanda, è sotto gli occhi di tutti la decisione a dir poco scandalosa dell'Alta Corte irlandese che ha autorizzato un secondo referendum in aperto spregio della volontà popolare, e al solo scopo di creare un consenso manipolato.

Buona lettura, se vi sta a cuore la libertà.


Il presidente ceco: la democrazia e la libertà
stanno perdendo terreno in Europa

© The Brussels Journal, 12 dicembre 2008 05:16
Source URL: http://www.brusselsjournal.com/node/3682

Estratto dell'incontro tra Vaclav Klaus, Presidente della Repubblica Ceca, e i membri della Conferenza dei Presidenti del Parlamento Europeo, venerdì 5 dicembre 2008, Castello di Praga

Daniel Cohn-Bendit, MEP: Le ho portato una bandiera, che – a quanto ci vien detto – sventola dappertutto qui al Castello di Praga. E' la bandiera dell'Unione Europea, e la metterò qui davanti a lei. Sarà una presidenza difficile (...) il Trattato di Lisbona – non m'interessa quel che ne pensa lei. Io voglio sapere quel che lei ha intenzione di fare se la Camera dei Deputati Ceca e il Senato lo approveranno. Rispetterà la volontà dei rappresentanti del popolo? Lei avrà il dovere di firmarla.

Voglio che lei mi spieghi qual è il livello della sua amicizia con l'irlandese Mr Ganley. Come può incontrare una persona le cui fonti di finanziamento non sono trasparenti? Non è corretto da parte sua, nell'esercizio delle sue funzioni, incontrare una persona del genere. E' un uomo le cui risorse provengono da fonti dubbie, e che vuole usarle per finanziare la sua campagna elettorale al Parlamento Europeo.

Presidente Vaclav Klaus: Devo dire che nessuno mi ha parlato in un modo e su un tono simile in tutti i 6 anni scorsi. Voi qui non siete sulle barricate di Parigi. Pensavo che queste maniere fossero finite per noi 18 anni fa, ma vedo che mi ero sbagliato, io non mi azzarderei a chiedere come sono finanziate le attività dei verdi in Germania. Se a lei interessa una discussione razionale nella prossima mezz'ora che abbiamo a nostra disposizione, per favore ceda il posto a qualcun altro alla tribuna, Signor Presidente...

Hans-Georg Poettering, presidente del Parlamento Europeo: No, abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Il mio collega continuerà, perché chiunque dei membri del Parlamento Europeo può chiederle qualunque cosa desideri, (A Cohn-Bendit) Prego, può continuare.

Presidente Vaclav Klaus: E' una cosa incredibile! Non avevo mai provato niente del genere prima d'ora!

Daniel Cohn-Bendit: Perché non aveva mai incontrato me...

Presidente Vaclav Klaus: E' una cosa incredibile!

Daniel Cohn-Bendit: Abbiamo sempre avuto un buon rapporto col Presidente Havel. E che cosa mi dice del suo atteggiamento verso la legge contro le discriminazioni? Sarò lieto d'informarla sulle nostre fonti di finanziamento.

Hans-Georg Poettering: Brian Crowley, per favore.

Brian Crowley, MEP: Vengo dall'Irlanda e sono membro di un partito al governo. Mio padre ha combattuto per tutta la vita contro il dominio britannico. Molti dei miei parenti sono stati uccisi. Ecco perché oso dire che gli Irlandesi desiderano il Trattato di Lisbona. E' stato un insulto, signor Presidente, per me e per il popolo irlandese, quello che lei ha detto durante la sua visita di stato in Irlanda. E' stato un insulto che lei abbia incontrato Declan Ganley, un uomo che non ha ricevuto alcun mandato elettorale. Quest'uomo non ha rivelato le fonti da cui provenivano i finanziamenti per la sua campagna elettorale. Voglio soltanto informarla di quel che pensano gli Irlandesi. Vorrei che lei metta in pratica il programma della sua presidenza e che metta in pratica quel che i cittadini europei vogliono vedere.

Presidente Vaclav Klaus: Grazie per l'esperienza che mi avete fatto fare con questo incontro. Non pensavo che una cosa del genere fosse possibile e non avevo mai visto niente del genere negli scorsi 19 anni. Pensavo che fosse una questione del passato e che vivessimo in una democrazia, ma è la post-democrazia, in realtà, che governa l'UE.

Voi avete menzionato i valori europei. I valori più importanti sono la libertà e la democrazia. I cittadini degli stati membri della UE hanno a cuore la libertà e la democrazia, soprattutto. Ma la democrazia e la libertà stanno perdendo terreno nella UE oggi. E' necessario darsi da fare per esse e lottare per esse.

Vorrei mettere in rilievo, soprattutto, quel che la maggioranza dei cittadini cechi sente, ossia che per noi l'appartenenza alla UE non ha alternative. Sono stato io a sottoporre la domanda di partecipazione alla UE nel 1996, sono stato io a firmare il trattato di accesso nel 2006. Ma gli accordi all'interno della UE hanno molte alternative. Prendere uno di loro come sacrosanto, intoccabile, sul quale non è possibile dubitare né formulare critiche, è contro la natura stessa dell'Europa.

Quanto al Trattato di Lisbona, vorrei far notare che non è stato ratificato neppure in Germania. Il Trattato Costituzionale, che era basilarmente lo stesso del Trattato di Lisbona, è stato rifiutato per referendum in altri due paesi. Se Mr. Crowley parla di un insulto al popolo irlandese, allora devo dire che l'insulto più grande al popolo irlandese è non accettare il risultato del referendum. In Irlanda ho incontrato qualcuno che rappresenta la maggioranza nel suo paese. Voi, Mr. Crowley, rappresentate un'opinione che in Irlanda è la minoranza. Questo è un risultato tangibile del referendum.

Brian Crowley, MEP: Con tutto il rispetto, signor Presidente, lei non può venire a dire a me cosa pensano gli Irlandesi. Come irlandese, lo conosco meglio io.

Presidente Vaclav Klaus: Io non sto a ricamare su quel che pensano gli Irlandesi. Io affermo solo gli unici dati misurabili che sono stati dimostrati dal referendum.

Nel nostro paese il Trattato di Lisbona non è stato ratificato perché il parlamento non si è ancora pronunciato. Non è colpa del Presidente. Stiamo aspettando la decisione di entrambe le camere del Parlamento, che è la fase corrente del processo di ratifica in cui il Presidente non gioca assolutamente nessun ruolo. Io non posso firmare il trattato oggi, non è sul mio tavolo, ora spetta al parlamento decidere cosa fare. Il mio ruolo verrà dopo l'eventuale approvazione del Trattato in Parlamento...

Hans-Georg Poettering: ... in conclusione – e vorrei lasciare questa stanza in buoni rapporti – vorrei dire che è più che inaccettabile che lei ci paragoni, che lei ci paragoni all'Unione Sovietica. Tutti noi siamo profondamente radicati nei nostri paesi e nei nostri elettorati. Tutti noi abbiamo a cuore la libertà e la riconciliazione in Europa, siamo gente di buona volontà, non degli ingenui.

Presidente Vaclav Klaus: Non vi ho paragonati all'Unione Sovietica, non ho pronunciato la parola “Unione Sovietica”. Ho detto soltanto che non avevo mai incontrato una simile atmosfera, un tale stile di dibattito nei passati 19 anni della Repubblica Ceca, davvero.

Traduzione di Giovanni Romano

P.S: Il Presidente Klaus è particolarmente inviso alla UE anche perché è uno dei pochi che osano opporsi all'isteria sul riscaldamento globale. Vedi questo link .

giovedì 25 dicembre 2008

Viva la GAZPROM!


E' di questi giorni la notizia delle minacce russe all'Ucraina e all'Europa di tagliare le forniture di gas naturale all'Europa.

Il solo annuncio è bastato per mandare in panico tutto il continente, con la prospettiva di un inverno senza riscaldamento.

Ma come, non dovremmo essere contenti? Non ci vanno ripetendo tutti i santi giorni che il clima è in pericolo, che la Terra si sta surriscaldando, che l'effetto serra ci soffocherà tutti? Perché allora impaurirsi per qualche grado in meno?

Mi viene un dubbio: non è che tutto questa isteria per i cambiamenti climatici viene dal fatto che ormai da decenni i nostri inverni sono ben riscaldati? Ma basta che qualcuno chiuda il rubinetto e torniamo subito alla realtà...

Giovanni Romano

sabato 20 dicembre 2008

L'uomo OGM - Scienza Frankenstein

Questo è il testo di una email che ho inviato pochi minuti fa a Rai Televideo. La notizia cui si riferisce è riportata sotto.

E pensare che ci preoccupiamo tanto per i pomodori geneticamente modificati... Trovo che sia la forma peggiore di ipocrisia, o di cecità.

Spett.le Redazione,

avete dato con indifferenza, anzi con una sfumatura di approvazione, una notizia che io trovo orribile: la nascita in Inghilterra di una bambina geneticamente modificata contro il cancro. A parte che gli embrioni sottoposti a screening e scartati erano esseri umani in tutto e per tutto (solo il più dissennato riduzionismo scientista può farci pensare altrimenti) chi lo dice che quella bambina, una volta adulta (e speriamo molto anziana) non morirà di malattie altrettanto devastanti e dolorose? E chi lo dice che anche voi che scrivete, e io che vi rispondo, non siamo geneticamente programmati per chissà quale malattia?

Avreste voluto che qualcuno vi avesse eliminati per questo?

Giovanni Romano

INGHILTERRA, EMBRIONE SENZA GENE DEL CANCRO
20/12/2008 00:26


Nascerà in Inghilterra, la settimana prossima, il primo bebé geneticamente modificato per essere immune dal cancro al seno.I medici dell'University College Hospital di Londra hanno effettuato speciali screening sugli embrioni da impiantare e hanno scelto quelli senza il gene che espone al richio della malattia. Madre, nonna, cugina e sorella del papà del nascituro sono state colpite da un tumore al seno e una figlia avrebbe avuto tra il 50 e l'80% di possibilità di avere la stessa patologia.Per questo un uomo, insieme alla moglie, ha scelto di rivolgersi ai medici per selezionare un embrione immune dal cancro.

venerdì 19 dicembre 2008

CRISTOFOBIA I - Birra sì, Natale no

Da oggi, a intervalli irregolari, inizio traduzioni non autorizzate di articoli sulla discriminazione, sulle offese o sugli attacchi alla Chiesa e ai cattolici tratti da siti americani e tedeschi, per lo più Catholic News Agency e Kreuz . La fonte sarà comunque sempre citata con il relativo copyright.

Questa serie di articoli sarà raggruppata sotto la categoria "Cristofobia" e non "Cristianofobia" per due ragioni. Primo, l'odio a Cristo è diventato orm
ai così esplicito che non ha più nemmeno bisogno di nascondersi dietro la maschera del vecchio anticlericalismo. Secondo, attaccare e odiare la Chiesa e i cristiani è attaccare e odiare Cristo stesso.

Cominciamo col primo articolo, da
Catholic News Agency


Una norma “bizzarra” mette al bando dalle radio irlandesi
gli spot di una libreria cattolica

DUBLINO, 7 dicembre 2008 / 06:45 (CNA) – La commissione di vigilanza sulle radiotrasmissioni irlandesi (BCI) è sottoposta a dure critiche per alcune regole che hanno proibito a una libreria cattolica di farsi pubblicità via radio per attirare clienti in cerca di regali natalizi.

La BCI ha sostenuto che menzionare la parola “Natale” nelle pubblicità radiofoniche e dare l'indirizzo web del venditore potrebbe offendere la sensibilità di qualcuno, riferisce l'Irish Times.

La casa editrice Veritas, di proprietà della Conferenza Episcopale Irlandese, ha detto che il bando è ridicolo. La portavoce Maura Hyland ha accusato la commissione di adoperare due pesi e due misure e ha dichiarato che il gruppo editoriale sta prendendo in considerazione un ricorso in tribunale per fare annullare il bando.

“Abbiamo notato che c'è una miriade di spot trasmessi per radio che fanno propaganda a bevande alcooliche, ad esempio, e che per la BCI non creano nessun problema, ha dichiarato la Hyland secondo l'Irish Times. “I prodotti che vendiamo non causano danni né offendono nessuno, e li compreranno solo quelli che li cercano per fare regali o per uso personale”.

La BCI ha dichiarato che le sue riserve sono state provocate da tre frasi dello spot:

“Natale: non stiamo dimenticando qualcosa? - Perché non dare un dono che significa qualcosa di più? - Diamo dunque un dono che significhi qualcosa di più” - queste sono state le frasi incriminate.

A quanto pare la legge irlandese sulle trasmissioni radiofoniche mette al bando tutti gli spot che hanno un significato religioso.

“E' opinione della Commissione che i testi, come sono stati presentati, possano non ottemperare con la legislazione e le regole sulla pubblicità diretta a fini religiosi”, ha dichiarato la BCI in un comunicato stampa, accusando la Veritas di aver rifiutato la sua proposta di riscrivere il testo dello spot.

La Veritas ha controbattuto alle accuse affermando di aver sottoposto alla commissione tre versioni del testo, che sono state tutte rifiutate.

Gli avvocati Massan Hayes e Curran, consiglieri di Veritas, hanno sostenuto che una pubblicità del genere sarebbe stata accettata se fosse stata presentata da qualche grossa catena di distribuzione.

“Si è verificato quasi certamente il caso che una pubblicità identica da parte di organizzazioni del genere non sarebbe stata rifiutata dalla Commissione”, hanno detto, accusando la BCI di discriminazione.

L'Arcivescovo di Dublino Diarmud Martin ha detto che il bando è difficile da comprendere, e si è chiesto: “Abbisamo davvero dimenticato quello che il Natale significa?”.

“Spero sinceramente che ci sia spazio nella legislazione sulle emissioni radiofoniche attualmente dibattuta davanti all'Oireachtas per mettere fine a queste stravaganti interpretazioni della legge sulla pubblicità religiosa”, ha commentato l'Arcivescovo secondo l'Irish Times.

John Murray, portavoce dell'istituto cattolico di ricerca Iona Institute, ha anch'egli fatto sentire la sua voce critica.

“Nessuna persona ragionevole potrebbe sostenere che i vari spot della Veritas messi al bando sino ad oggi siano dannosi al bene comune”, ha dichiarato all'Irish Times.

L'anno scorso la Veritas fu accusata di aver violato le regole della BCI quando menzionò una “mangiatoia” in uno spot natalizio. Ad aprile la Commissione per i Reclami ha biasimato la Veritas quando un membro del pubblico ha distribuito un volantino pubblicitario per i regali della Prima Comunione.

© www.catholicnewsagency.com

Traduzione di Giovanni Romano

Osservazioni sulle cartoline natalizie


Mentre all'estero, particolarmente in Inghilterra, le cartoline natalizie a soggetto esplicitamente cristiano sono praticamente vietate, "per non offendere la sensibilità di altre religioni" (ma voi vivreste accanto a gente tanto permalosa?), ho osservato che quest'anno le cartoline natalizie in vendita sono in maggioranza a soggetto cristiano, forse addirittura di più dell'anno scorso.

Ne sono molto contento. Evidentemente molta gente non ha paura di "offendere" qualcuno. E soprattutto non ha paura di mostrare quello in cui crede.

BUON NATALE

Giovanni Romano

lunedì 15 dicembre 2008

La favola dei figli venduti

Fa certamente sensazione la notizia che in Belgio una donna ha messo in vendita i suoi due gemelli per 10.000 euro per potersi pagare un intervento di liposuzione.

Mi auguro di cuore che ci crepi, ma la notizia non dovrebbe meravigliare più di tanto. In una "cultura" dove quello che conta è l'autorealizzazione a tutti i costi, in cui grazie agli aborti i bambini sono dei semplici incidenti di percorso, dove sembra possibile procurarsi la vita a piacimento grazie alla fecondazione artificiale o agli uteri in affitto o a chissà che altro ancora, perché dovremmo stupirci che i bambini siano considerati niente altro che merce?

Giovanni Romano

Requiem per un cittadino onesto e coraggioso

E' stato assassinato il direttore di una banca sarda che l'anno scorso sventò a fucilate una rapina. Mi sembra la notizia più triste della giornata. "Il Giornale" se l'è sbrigata con un frettoloso trafiletto, come se la morte di un cittadino coraggioso fosse qualcosa di scontato e normale. Intanto la malavita impone la sua legge, la vera legge che è quella del terrore. E' l'ennesima dimostrazione di quanto mentisse Victor Hugo: il vero crimine non nasce dalla miseria, e in fondo il denaro non gl'interessa se non come mezzo. Il vero fine del criminale è imporsi sugli altri, e per questo sarebbe disposto persino a rimetterci.

Quello che mi disgusta è che quasi certamente non ci sarà nessun presidente della repubblica che lo commemorerà, mentre quando i carabinieri ammazzarono -per errore, poi- un bulletto che si dava arie da boss, poco ci mancò che Ciampi gli facesse l'elogio funebre.

E delle istituzioni come queste si aspettano collaborazione dai cittadini?

Giovanni Romano

domenica 14 dicembre 2008

Quando la costituzione (degli altri) è un optional...

Vorrei sapere come mai, mentre in Italia ci si straccia le vesti perché Berlusconi vuole cambiare le parti più datate e inefficienti della Costituzione, nessuno ha trovato da ridire sul brutale stravolgimento della costituzione lussemburghese, che esautora totalmente il granduca "reo" di essersi opposto all'introduzione dell'eutanasia (un provvedimento di cui, a quanto pare, il Lussemburgo aveva disperatamente bisogno).

Altrettanto dicasi per l'Irlanda, dove si voterà nuovamente sulla pseudo-costituzione "europea" che distrugge alla base i valori un popolo cattolico, in spregio alla volontà popolare chiaramente espressa nel suo risoluto NO. Anche qui, di fronte a un'eclatante manipolazione del consenso, tutti gli opinionisti politically correct si sono guardati bene dal protestare.

Giovanni Romano

giovedì 11 dicembre 2008

Natale: l'eutanasia silenziosa

Oggi il notiziario di una TV locale (non ricordo quale, forse Telesveva) ha riferito con grande enfasi che a Barletta, presso la Parrocchia di San Paolo, si è tenuto incontro con cori di scolari delle quinte elementari e terze medie, a base di canzoni e recite dedicate alla Pace, alla Solidarietà, alla Convivenza tra i Popoli e le Culture. Tutto bene, salvo un piccolo particolare. Come segnalava il servizio quasi di sfuggita, la manifestazione si è tenuta perché quest'anno il presepe nelle scuole non si è più fatto. E presumibilmente da quest'anno non si farà mai più.

Questo mi sembra uno dei tanti segni della scomparsa silenziosa di Cristo e dei suoi segni dalla vita pubblica, e in ultima analisi anche da quella personale. Ai bambini facciamo cantare un sacco di canzoni (il più possibile "politicamente corrette", presumo) ma chi gli riempirà il vuoto che lascia la mancanza di Gesù Bambino? Possono bastare le nostre buone intenzioni, se il fondamento del mondo è cacciato via? I bambini - e anche gli adulti - non hanno bisogno solo di cantare, ma anche di vedere, di toccare. Cristo è venuto nella carne, è un incontro e non un insieme di buone intenzioni, come ha detto splendidamente ieri il Papa. E' nella carne, nei segni sensibili che lo possiamo trovare. Altrimenti abbandoniamo l'umanità a favore dei pensieri astratti, fossero pure devoti (ma non saranno nemmeno questo, perché in quelle canzoncine sono pronto a scommettere che il Bambino non sarà stato nominato nemmeno una volta).

A questo proposito, il filosofo russo Solov'ev, agli inizi del '900, faceva un'osservazione acutissima: quando l'Islam invase il nordafrica, non trovò resistenza nella cristianità locale perché già da tempo vi avevano preso piede l'eresia monofisita e l'iconoclastia. Cristo era stato spiritualizzato, allontanato dall'uomo e dall'esperienza sensibile, la sua umanità non esisteva più. Per il rigido monoteismo islamico, che separa assolutamente e irrevocabilmente l'uomo da Dio, fu facile mettere fuori gioco un cristianesimo che ormai era tale solo di nome. Diciamo che i maomettani trovarono il lavoro già fatto per nove decimi. Dove invece si era mantenuta viva la coscienza dell'umanità di Cristo, il trionfo dell'islam è stato solo temporaneo.

Nel frattempo, mi angoscia questo ennesimo segno di un'apostasia strisciante in nome della "tolleranza" e dei "valori".

Giovanni Romano

E lo chiamano "morire con dignità"...

Sparare in diretta il suicidio di Craig Ewert davanti alle telecamere, trasmetterlo in prima serata come intrattenimento sarebbe una "morte dignitosa"?

CANI!

Giovanni Romano

lunedì 8 dicembre 2008

Ondata di rialzi per le Borse - e a noi che ne viene in tasca?

Ho sempre pensato che la Borsa è un'istituzione che quando va bene arricchisce pochi, e quando va male impoverisce tutti.

Giovanni Romano

Dedicato a Bindi, Prodi & C.

Una volta si chiamavano miscredenti. Oggi "cattolici adulti".

Giovanni Romano

domenica 7 dicembre 2008

Orgoglioso di essere diverso. Da Vendola.

Scrissi questa lettera, mai pubblicata, a un sito della mia città il 19 aprile del 2005. La pubblico ora sul mio blog per solidarietà contro gli ignobili e pretestuosi attacchi al Vaticano, e contro la sempre più subdola propaganda filo omosessuale che pervade tutti i media.

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Al messaggio di A.F. “Chi ha paura di non avere paura” ha risposto molto bene G. d’I., il cui scritto condivido in pieno, salvo l’ottimismo che gli fa scrivere “Non è la vittoria elettorale di un tale personaggio dal nome di Vendola che può in alcun modo scalfire l'istituzione famigliare tradizionale, né indurre qualcuno a pensare possibile uno stravolgimento delle regole della natura”.

Il contrasto, purtroppo, è culturalmente molto più profondo, e la lobby omosessuale è potente e bene organizzata. Il suo scopo è distruggere l’idea stessa di famiglia eterosessuale, l’idea stessa che esista una “natura” che non dipende dalle nostre preferenze. E ci stanno riuscendo attraverso una martellante, ossessiva campagna d’opinione, a livello internazionale e mediatico. Basti pensare a uno sceneggiato come “Mio figlio” oppure agli spot sull’omosessualità inseriti ormai in ogni sceneggiato “per famiglie” dove ormai è obbligatorio che compaia il personaggio dell’omosessuale positivo (si veda “Orgoglio” o il meno recente “Commesse”, e anche “Un medico in famiglia”, se ben ricordo). La normale famiglia etero non sarà affatto lasciata in pace, proprio perché “diversa” da questa cultura che si vuole imporre.

Detto questo, rispondo brevemente nel merito al Sig. F. Tanto per cominciare, non è il centrodestra ad aver “sbandierato” l’omosessualità di Vendola, ma lui stesso, nei libri che ha scritto e che ormai stanno inondando le librerie (vedi ad es. “Soggetti smarriti”).

“I comunisti non mangiano i bambini”? Può darsi, ma certo non li fanno mangiare. Per informazioni, rivolgersi ai bambini ucraini negli anni ’30, e più recentemente a quelli nordcoreani (la carestia provocata dal governo comunista è stata così grave da costringere il regime di Pyongyang a chiedere gli aiuti internaziali. E l’Occidente “marcio” e “capitalista” ha generosamente risposto). Su questi episodi la sinistra ha mantenuto una vergognosa congiura del silenzio, e la destra una colpevole inerzia.

Lo spartiacque tra ciò che è normale e ciò che non lo è ce lo deve spiegare il Sig. F., che vuole rendere uguale ciò che è diverso. E’ troppo facile prendersela con la famiglia appunto perché c’è, perché è un’istituzione sotto gli occhi di tutti. Se un “marito” gay uccidesse il suo compagno, il Sig. F. accuserebbe forse i gay in quanto tali?

Nella sua foga polemica, il Sig. F. tocca decisamente il grottesco quando ingiunge al centrodestra di chiedere scusa “ai divorziati, alle coppie di fatto, alle vedove ed ai vedovi, alle coppie che non possono avere figli, etc.”. Chiedere scusa a chi ha rotto le promesse matrimoniali? Chiedere scusa a chi nemmeno si è preso il disturbo di promettersi qualcosa? E quanto ai vedovi e alle coppie sterili, con tutto il rispetto per la loro sofferenza, la loro condizione è forse colpa del centrodestra? F. va ben oltre il “piove, governo ladro”, fino a giungere al “Sono rimasto vedovo, Berlusconi assassino!”.

Mi stupisce sinceramente che Vendola non parli mai di un poeta della statura di Majakovskij. Nonostante l’assoluta diversità di idee politiche, è uno dei poeti che amo di più, un grande che pagò di persona le folli utopie cui aveva creduto. E forse per questo Vendola non ne parla.

“E’ difficile farlo star zitto”. Dobbiamo forse prepararci a cinque anni di chiacchiere? Spero proprio di no. Più seriamente: ciò che è artificioso ha sempre bisogno di molte parole.

Concludo. Molti, anche nel centrodestra, hanno fatto cavallerescamente gli auguri a Vendola. Io no. Al contrario, penso che molte delle sue future e prevedibili scelte andranno contro le mie convinzioni, e contro le convinzioni di quella parte tutt'altro che trascurabile della Puglia che non l’ha votato. Penso soprattutto alla legge regionale sulla famiglia, una delle poche in Italia che riconoscono i diritti della famiglia fondata sul matrimonio, e i diritti del concepito fin dal primo istante. Anche a Vendola si potrà dire “NOT IN MY NAME”. Più per me che per lui, gli auguro di essere un presidente per tutti i pugliesi e non uno Zapatero da cortile.

Giovanni Romano

A proposito delle auto a gas...

A che serve la grande autonomia delle auto a gas? A raggiungere il più vicino distributore di gas.

Giovanni Romano