lunedì 20 aprile 2009

Il Papa, i cattolici e la stampa di regime

Il 1° settembre 1939 i carri armati tedeschi penetrarono in Polonia, scatenando così la seconda guerra mondiale. Tutta la stampa del mondo libero descrisse l'invasione e la proditoria aggressione di Hitler. Ma non quella italiana, completamente asservita al fascismo. A rileggere "Il Corriere della Sera" di quel giorno si resta allibiti: le truppe tedesche avevano "risposto" alle "continue provocazioni e aggressioni" polacche e, -giacché c'erano-, in quella sola giornata "erano avanzate di almeno 80 km".

Una manipolazione così sfacciata può avvenire solo in una dittatura, direte voi. Vi sbagliate. Quello che avvenne nell'Italia fascista del 1939 sta accadendo ora, sotto i nostri occhi, sulla stampa "democratica-pluralista-antifascista" e nell'anno di grazia 2009, quando si tratta di parlare della Chiesa e dei cattolici. Prendiamo a esempio il caso del Belgio, che ha presentato -fatto grave e senza precedenti- una nota di protesta ufficiale contro le dichiarazioni del Santo Padre sul preservativo. A questa nota è seguita la ferma replica del Vaticano. Su quasi tutta la stampa italiana (vedi ad es. "La Gazzetta del Mezzogiorno", sabato 18 aprile) tale replica è stata presentata come... un attacco al Belgio!

Quale obiettività possiamo aspettarci noi cattolici da una stampa tanto faziosa, tanto appiattita sul "politicamente corretto"? Senza contare che il Belgio, dove l'ex ministro socialista Elio Di Rupo fu incriminato per pedofilia, dove un serial killer come Marcel Dutroux ha seviziato, stuprato e ucciso molte bambine con sospette complicità in alto loco, è l'ultimo paese al mondo che può permettersi di fare la morale al Papa!

Giovanni Romano

martedì 7 aprile 2009

TERREMOTO: Caritas, i numeri della solidarietà


COMUNICATO CARITAS

Per sostenere gli interventi in corso (causale "Terremoto Abruzzo") si possono inviare offerte a Caritas italiana tramite il c/c postale 347013, con carta di credito CartaSi e Diners telefonando allo 06.66177001 (orario d'ufficio) o attraverso bonifico bancario su uno di questi conti correnti:

  • Unicredit Banca di Roma - Iban IT38 K030 0205 2060 0040 1120 727
  • Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012
  • Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma - Iban: IT26 F035 8903 2003 0157 0306 097
  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113.

Giovanni Romano

domenica 5 aprile 2009

Due lettere da "IL FOGLIO"

Purtroppo non ricordo la data, ma queste due lettere le trascrissi perché mi sono piaciute moltissimo:

"La sottosegretaria leghista al Welfare Francesca Martini ha detto che 'bisogna evitare una mattanza che riporti il nostro paese al livello del Terzo Mondo'. Sinceramente sconvolta, ha anche confessato: "Da due giorni non guardo la TV se non per assistere a raccapriccianti immagini'. Non parlava del bambino sbranato mentre giocava, né della turista dilaniata sulla spiaggia: quelli sono solo umani, in fondo. Nel suo delirio animalisticamente corretto, aveva orrore della 'caccia al cane'. Tranquilli bambini, dal lupo randagio vi salveranno le ronde padane".


(Maurizio Crippa)


"Per il professor Veronesi morire è un diritto. Secondo questa logica nascere no è la più grande sfida che ci possa capitare quanto la più grande sfiga".

(?)

(c) IL FOGLIO, 2009

Lette, approvate e sottoscritte...


Giovanni Romano

venerdì 3 aprile 2009

Un espressino in compagnia...


L'estro e la bravura di una giovane barista mi fecero questo sinpatico regalo una mattina di settembre dell'anno scorso. Il disegno mi piacque tanto che prima di bere fotografai l'espressino col palmare. E solo oggi mi sono deciso a stampare la foto e a regalargliela come segno tangibile di riconoscenza.

Ma non è di questo, o non è solo di questo, che voglio parlare, bensì di quel che è capitato qualche giorno fa nello stesso bar. Da un po' di tempo sto leggendo seriamente TRACCE, il mensile di CL. Lo ricevo da anni ma è come se l'avessi dato sempre per scontato. Ma recenti incontri con amici molto più maturi nella fede mi hanno dato un gusto, un interesse nuovo ad approfondirlo. E mi sono accorto di essere stato veramente un idiota a trascurare una rivista così informata, precisa, approfondita, soprattutto con tante esperienze vissute. E' una rivista che non si legge come una rivista ma come un cammino insieme.

A farla breve, ho deciso di regalarne una copia anche a persone alle quali mai avevo pensato prima, tra cui la mia amica barista. Qualche giorno dopo entro, mi accomodo nella confortevole saletta interna (sì, sono un viveur, mi piace trattarmi bene) e nello scaffale dei libri, giochi e riviste vedo... TRACCE! "E' lei che l'ha messo lì?", chiedo alla signorina. "Sì, certo". "Ma almeno l'ha letto?", "Sì, ma ho potuto dare un'occhiata solo ai titoli, sa, col lavoro non c'è mai tempo". "Le è piaciuto, almeno?", "Moltissimo! Ne vorrei avere un altro, se possibile!".

Questa non me l'aspettavo proprio. Pensate un po', tra riviste che parlano di soldi, di sesso, di amorazzi o di potere ce n'è una che parla di verità, di significato, di bellezza, e fa anche vederepersone che vivono di questo e s'impegnano per questo. Chissà se qualcuno, nella saletta, prenderà curiosamente in mano quella rivista e la sfoglierà, chissà cosa potrà succedere...

Giovanni Romano