venerdì 18 maggio 2012

Lo scivolone della ministra Fornero

In merito all’intervento del ministro Fornero alle celebrazioni della Giornata internazionale della famiglia del 15 maggio il Forum delle associazioni familiari ha indirizzato una lettera aperta al ministro. Ecco il testo:

Quello del ministro Fornero, ieri nella Sala della Lupa, è stato un gran brutto scivolone tanto più perché piovuto su un evento istituzionale che nel nome della Giornata internazionale della Famiglia dell’Onu, per la prima volta riusciva a mettere insieme istituzioni e società civile attorno alla famiglia.

Il ministro ha mancato di ascolto nei confronti del lavoro dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia che nel suo Rapporto biennale aveva tracciato una fotografia della famiglia italiana che in due minuti è stata ridotta a carta straccia. Ma le famiglie, quelle autentiche ritratte dall’Osservatorio e non quelle molto più fantasiose del ministro, sono ormai all’angolo, grazie alle stangate e ad un regime fiscale che da troppo tempo penalizza proprio le famiglie e le famiglie con figli.

Ha mancato di ascolto nei confronti del padrone di casa, il presidente Fini, che aveva fatto un intervento mirato alle reali necessità della famiglia, e al suo insostituibile ruolo come “motore di sviluppo del Paese”.

Ha mancato di ascolto nei confronti del ministro Riccardi che aveva lavorato, insieme all’Osservatorio, per costruire una grande alleanza istituzionale e sociale intorno alla famiglia. Di questa alleanza ha bisogno il Paese, per uscire dalla crisi, di un sostegno diretto, concreto e urgente alle famiglie, non di generiche rivendicazioni di presunti diritti riservate a pochi gruppi sociali.

Ha poi mancato di ascolto verso tutti i genitori e alla loro quotidiana fatica educativa e lavorativa. Salita in cattedra, ha preteso di insegnare come si deve essere genitori, anziché impegnarsi su concreti sostegni diretti, e ha preteso di dire alle coppie come devono lavorare, anziché riconoscere la libertà di scelta di uomini, donne, coppie, famiglie. Dal governo il Paese si aspetta libertà e promozione, non insegnamenti un po’ antiquati su come vivere!

Ha mancato di ascolto (e di rispetto) nei confronti della Costituzione, che non ha alcun dubbio su cosa si intenda per famiglia, e che attorno al riconoscimento della “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” costruisce il patto di responsabilità pubblica delle famiglie, che hanno diritti e doveri. Col suo intervento ha spostato l’attenzione sul tema del riconoscimento delle coppie di fatto; ma davvero questa è una priorità per il nostro Paese? Ma avete parlato con i genitori, con i lavoratori, con le famiglie separate, con le famiglie vedove, con le famiglie che hanno figli disabili, con chi diventa povero perché gli nasce un figlio? Più ascolto, più osservazione, meno ideologia”!
Perché il ministro Fornero non denuncia piuttosto la totale inosservanza dell’art. 31, e fa qualcosa in tal senso? Dove sono le politiche previste dai Padri costituenti?

Ma soprattutto ha mancato di ascolto nei confronti dei bisogni veri delle vere famiglie sui quali l’incessante lavoro dell’associazionismo e dell’intera società civile era finalmente riuscito a concentrare l’attenzione delle Istituzioni. Si era, fino alla mattina di ieri, sulla soglia dell’approvazione definitiva del Piano famiglia da parte del governo, sia pure fortemente ridimensionato rispetto a quello tracciato dalla Conferenza sulla famiglia del 2010. Un Piano sul quale c’era – e c’è – la convergenza anche di Regioni e Comuni, di gran parte del sindacato e delle associazioni che riuniscono e rappresentano le famiglie. Un Piano dove finalmente si introduce come non più rinviabile un fisco più equo per le famiglie con carichi familiari – equità, non privilegi - grazie anche alla proposta del Forum del “FattoreFamiglia”. Ma il ministro Fornero ha semplicemente ignorato la questione. L’intervento del ministro Fornero ai presenti è quindi suonato come un sostanziale veto, o comunque un segnale di totale disinteresse rispetto ad un percorso che, dalla Conferenza nazionale di Firenze del 2007, con il ministro Bindi, passando attraverso la Conferenza nazionale di Milano del 2010, con il sottosegretario Giovanardi, ha portato finalmente per la prima volta la famiglia nell’agenda strategica del governo, con un Piano nazionale. 

Con il suo intervento il ministro Fornero ha sostanzialmente affermato che altri sono i problemi, altre sono le priorità, rischiando di riportare in alto mare proprio quel Piano – a meno che il Piano stesso non venga sterilizzato e reso “puro documento di intenti”. Ma su questo non possiamo che chiedere vigilanza e garanzie al ministro Riccardi e al presidente del Consiglio Monti.

Francesco Belletti
presidente

giovedì 17 maggio 2012

A quando una giornata contro la cristofobia? Certo non in Inghilterra...



La mano pesante dei tribunali sta perseguitando i cristiani
e li sta costringendo alla clandestinità, dice Lord Carey

I cristiani sono stati scacciati dai loro posti di lavoro e costretti a tenere nascosti i loro valori grazie alla mano pesante dei tribunali, ha dichiarato un ex Arcivescovo di Canterbury.

Lord Carey ha detto che i cristiani vengono trattati da bigotti e stanno affrontando lo stesso tipo di persecuzione cui erano soggetti una volta gli omosessuali.

Ha anche ribadito che la campagna per i diritti umani è andata troppo oltre che ora è politicamente motivata.

In un appello diretto alla Corte Europea dei Diritti Umani, Lord Carey ha ammonito che i credenti stanno venendo “pesantemente insultati” e “costretti ad andare in clandestinità” per opera della magistratura e dello stato.

Il suo attacco viene prima di una storica sentenza sulla libertà religiosa da parte della corte di Strasburgo il 4 settembre.

L'impiegata al check-in Nadia Eweida e l'infermiera Shirley Chaplin sostengono di essere state discriminate quando i loro padroni gli anno proibito di indossare croci sul posto di lavoro.

La corte ascolterà anche il caso di un funzionario di stato civile cristiano che si è rifiutato di condurre cerimonie di unione civile e del consigliere Gary MacFarlane, licenziato per avere ammesso di sentirsi a disagio nel somministrare terapia sessuale alle coppie gay.

Nel suo appello alla corte, letto dal Daily Telegraph, Lord Carey ha detto che l'espressione dei valori cristiani tradizionali è stata “bandita” in Inghilterra man mano che il paese è stato afferrato nella morsa di un “conformismo secolarista di credenze e di condotta”.

I cristiani sono esclusi da molti settori lavorativi semplicemente a motivo della loro fede; fede che non è contraria al bene comune”, ha detto.

Sono ora i cristiani a essere perseguitati, spesso ricercati e incastrati dagli attivisti omosessuali.

I cristiani sono ridotti in clandestinità. Sembra esserci una chiara ostilità contro la fede cristiana e contro i valori giudeo-cristiani. Chiaramente le corti del Regno Unito hanno bisogno di orientamento.

Le corti britanniche hanno mancato di difendere i cristiani in 'un caso dopo l'altro'”, ha detto Lord Carey.

E se le regole contro l'indossare le croci ed esprimere le proprie convinzioni religiose non verranno capovolte, i cristiani dovranno affrontare un “bando religioso” sul lavoro.

C'è anche una spinta a “rimuovere i valori giudeo-cristiani dalla pubblica piazza” dal momento che le corti hanno “sistematicamente applicato le leggi sull'uguaglianza per discriminare contro i cristiani”.

Le persone di fede vengono trattate da “bigotti”, ha detto Lord Carey, aggiungendo: “In un paese dove i cristiani possono essere licenziati per aver manifestato la loro fede, sono svillaneggiati dagli apparati dello stato, vivono nella paura di rappresaglie e anche dell'arresto per avere espresso le loro opinioni in materia di etica sessuale, qualcosa sta andando decisamente storto.

È qualcosa che influenza la bussola etica e morale del Regno Unito”.

Keith Porteous-Wood, direttore esecutivo della National Secular Society, ha dichiarato: “L'idea che esista una qualche specie di soppressione della religione in Inghilterra è ridicola.

Anche nella Convenzione Europea sui Diritti Umani, il diritto alla libertà religiosa non è assoluto – non è una licenza per calpestare i diritti degli altri. Questo sembra essere quel che Lord Carey vuole fare”.

La scorsa settimana David Cameron ha chiamato i cristiani alla “riscossa” in Inghilterra. Ha citato l'avvertimento di Lord Carey secondo il quale i cristiani stanno affrontando una “graduale marginalizzazione” dopo che al consiglio comunale di Bideford nel Devon è stato proibito da un tribunale di aprire le sue sedute con una preghiera.

Il suo impegno per proteggere i cristiani è stato immediatamente sabotato da un documento preparato dall'Home Office che ha dichiarato che i cristiani dovrebbero tenere per sé la loro fede sul posto di lavoro.

E non finisce qui...

(c) Daily Mail, 2012 AD
Unauthorized translation by 
Giovanni Romano

P.S.: Porteous-Wood ha ragione. Nessuno in Inghilterra si sogna in questo momento di sopprimere la religione... musulmana, Sikh o buddista.