sabato 24 dicembre 2005

Buon Natale a tutti, nonostante tutto


Per gli auguri natalizi, avrei una lista di esclusioni lunga quanto un braccio, ma poi mi ricordo che Gesù Bambino è venuto per tutti, anche per gli inaciditi come me. E allora non ho il diritto di fare la predica a nessuno, anzi il dovere di pregare e sperare per tutti.

BUON NATALE

Giovanni Romano


sabato 17 dicembre 2005

Così parlò Beppe Grillo...

''Stanno nascendo decine e decine di movimenti no-Tav in tutta Italia, grazie a voi''.

Così Beppe Grillo ha chiuso la grande manifestazione no-TAV a Torino questa sera. E con queste parole ha dimostrato di essere davvero un comico. Ma dove le ha viste, le linee ad alta velocità in tutta Italia? E soprattutto, qui al Sud quando le vedremo?

Il perbenismo di Grillo mi ricorda quello di certe amministrazioni comunali che ostentano pomposamente il cartello "ZONA DENUCLEARIZZATA" senza pensare al ridicolo di cui si coprono, perché da loro nessuno ha mai pensato, né mai penserà, di portare un solo atomo di uranio.

Grillo invece avrebbe urgente bisogno di un atomo di autoironia, cosa di cui a tutt'oggi è assolutamente privo.

Giovanni Romano

Un capolavoro di disinformazione e di menzogna

Mentre rimettevo in ordine cronologico le notizie che quotidianamente mi arrivano via Google, mi sono imbattuto in una autentica perla che mi era sfuggita, datata 4 dicembre 2005, e che mi ha fatto rimanere esterrefatto per la superficialità e il deliberato cinismo con cui è stata stravolta una vicenda di cronaca che invece deve farci riflettere molto seriamente:


Non tollera l'islam Tenta il suicidio a scuola

Quotidiano Nazionale - Italy
VICENZA, 3 dicembre 2005 - E' un problema di immigrazione ''alla rovescia'' quello che ha spinto a un tentativo di suicidio, stamani a Vicenza, una bengalese ...

Pensavo di averne lette in vita mia di castronerie, ma quella che ho riportato qui sopra le batte tutte! La ragazzina, oppressa da un sacco di tabù, chiusa sempre in casa, costretta a sposare un uomo che non conosce nemmeno, cerca di uccidersi... perché è intollerante verso l'islam!

Stasera ho capito che siamo perduti, che non abbiamo speranza, dal momento sui giornali c'è chi è disposto a mentire e a disinformare in modo così osceno. Abbiamo perso il gusto della verità, e con esso quello della libertà. Che l'islam ci faccia schiavi è soltanto una questione di tempo.

Giovanni Romano

giovedì 8 dicembre 2005

Sulla morte di Carla Voltolina - 2

Se ben ricordo, quando morì suo marito il Presidente Pertini, Carla Voltolina impedì la visita del Papa Giovanni Paolo II, suo amico personale, alla salma del marito. Mi sbaglio? Spero proprio di sì.

Di cosa aveva paura, una donna tanto laica, razionale, emancipata? Paura di un'amicizia sincera al di là delle diverse posizioni religiose, politiche e umane? Evidentemente, per salvarsi l'anima le bastava il volontariato...

Giovanni Romano

mercoledì 7 dicembre 2005

Sulla morte di Carla Voltolina - 1

EMAIL INVIATA OGGI ALLA REDAZIONE DI RADIO 3 - PRIMA PAGINA


Spett.le Redazione,

stamane ho sentito il giornalista che conduceva la trasmissione definire Carla Voltolina “la compagna” di Pertini. Si dà il caso che fossero regolarmente sposati davanti alla legge.

Da quando in qua le parole “moglie” o “marito” sono diventate impronunciabili? Forse per far piacere a chi ci vuole imporre i PACS?

Perché questa censura “politically correct”? Chi è scientemente discriminato nei media, i conviventi o piuttosto gli sposati?

Distinti saluti,

Giovanni Romano

giovedì 1 dicembre 2005

Due perle dal "Corriere della Sera"

Compro molto raramente questo giornale, lo confesso. Specialmente da quando ha condotto una battaglia pesante, faziosa e unilaterale per l'abrogazione della legge 40. Tuttavia oggi c'era un inserto culturale che mi aveva colpito e che volevo leggere.

La mia attenzione, però, è stata attirata dalla rubrica dei lettori, con due lettere che sono delle vere "perle" di ottusità e pregiudizio laicista. Le riporto a scorno e vergogna di chi le ha scritte:

TORCIA OLIMPICA - LA BENEDIZIONE

La fiamma olimpica di Torino 2006 passerà dal Vaticano per ricevere la benedizione papale. Ora, è vero che in Italia ci sono molti cattolici, ma ai Giochi olimpici partecipano tutte le nazioni. I giochi sono per tradizione anche il simbolo della pace e fratellanza fra tutti gli uomini, a prescindere dal loro credo religioso. E comunque il fatto che solo la Chiesa cattolica benedica la torcia mi sembra una discriminazione.

Cosa dire, di fronte a una castroneria così monumentale? C'è da restare senza fiato! All'autore è sfuggito:

1) Che la torcia non sarà benedetta in Italia bensì in Vaticano, uno stato estero che nulla ha a che vedere con l'Italia, almeno sul piano del diritto internazionale;

2) Che il credo religioso, con particolare riferimento a quello cattolico, porta pace e fratellanza, e non è in conflitto con le olimpiadi (le quali, non dimentichiamolo, nacquero dall'utopia decoubertiniana di un mondo affratellato al di fuori non delle differenze religiose, ma della religione in quanto tale);

3) Che definire "discriminazione" una benedizione che abbraccia tutto il mondo e tutte le fedi è il colmo dell'imbecillità, a meno che l'autore della lettera non sia andato a chiedere personalmente a Papa Ratzinger se la benedizione valesse solo per gli atleti cattolici, oppure abbia paura che la benedizione papale "contamini" la torcia e faccia venire l'orticaria ai non cattolici, oppure sia un incantesimo che faccia vincere i cattolici lasciando a bocca asciutta gli atleti ortodossi, protestanti, musulmani, buddisti, ba'hai, scintoisti,
animisti e chi più ne ha più ne metta.

Un altro delizioso esempio d'ipocrisia laica lo troviamo in questa lettera, dedicata allo spinoso problema di presentare in società il proprio partner quando non si è sposati. La soluzione proposta è esilarante:


GALATEO - LE PRESENTAZIONI

Tra tanti temi seri vorrei dare un consiglio di galateo. Sono ormai moltissime le coppie di conviventi non sposati e spesso è imbarazzante presentare l'altro/a come partner, compagno, ragazzo, fidanzato, convivente, ecc. Consiglierei di usare il termine "consorte" che indica la persona che condivide il tuo destino ed è una verità certa in questo caso anche se pro tempore. Anche il diritto ecclesiastico non avrebbe niente in contrario e il termine ha una sua naturale accettabilità sociale.

Mi avevano detto che il galateo è ipocrisia codificata, ma fino a questo punto... Tanto per cominciare, il diritto interno della Chiesa cattolica non è il diritto ecclesiastico ma quello canonico (il diritto ecclesiastico è l'insieme delle norme che lo stato italiano adotta verso le confessioni religiose, quella cattolica in particolare). Non serve pontificare dottamente se non si conoscono nemmeno i termini più elementari.

In secondo luogo, è veramente sopraffina l'ipocrisia di definire "consorte" colui/colei che è disposto a mollare alla prima difficoltà o al primo capriccio. Quale sorte è possibile condividere, se non si condivide nel tempo? La soluzione proposta è un ossimoro come il termine "matrimonio per prova". L'ennesimo caso di langue de bois, un fumo ideologico sempre più denso e ipocrica che copre chi non vuole chiamare le cose con il loro nome.

Su una cosa però sono d'accordo senza riserve con l'autore. Il suo non è un tema serio, come non è serio il suo atteggiamento verso la vita.

Giovanni Romano