venerdì 20 ottobre 2006

L'ennesima porcheria "umanitaria"

A quanto pare ci stiamo avvicinando a grandi passi verso la legalizzazione della cannabis (in realtà è la marijuana) "a scopo terapeutico", come terapia del dolore.

Da ora in poi, oltre ad avere il padre o la madre sofferenti, li avremo pure tossicodipendenti...

Giovanni Romano

1 commento:

Snoskar ha detto...

La cannabis ha un'applicazione marginale nella terapia del dolore, al contrario della morfina. Fortunatamente quest'ultima è ora più semplice da prescrivere a chi ne ha bisogno, a differenza che in passato. Ciò allevia le sofferenze di malati che possono trascorrere con maggiore dignità gli ultimi sfortunati giorni di vita. I dubbio che condivido con lei è che il campo di applicazione medica della cannabis sia un argomento per il suo sdoganamento in ambiti che nulla hanno a che fare con la salute. La chemioterapia utilizza composti altamente tossici, ma nessuno si sogna di presentarli al difuori della loro applicazione. Mi ripugna l'uso degli argomenti a favore dell'uso medico della cannabis per giustificarne una liberalizzazione che, nel caso, si debba basare su altri argomenti. Se è per questo il tabacco previene l'Alzheimer e il vino rosso sviluppa difese contro l'infarto, ma ciò non giustifica il vizio del fumo né l'alcolismo e non evita guasti polmonari né la cirrosi epatica.