Di solito le violenze contro i cristiani non "bucano" lo schermo. Intimidazioni, violenze, veri e propri massacri vengono sistematicamente taciuti dai media non cattolici, o le poche volte che se ne parla si ha cura di mettere le parti in conflitto ingiustamente sullo stesso piano, liquidando il tutto come "conflitti interetnici".
Le violenze avvenute nelle ultime ore contro i cristiani dell'Orissa, tuttavia, hanno costretto anche i media più restii a dedicare qualche minuto del loro tempo prezioso alla questione (vedi ad es. la Reuters). Quello che stupisce, leggendo i flashes d'agenzia, è che nessuna istituzione internazionale, a parte il Vaticano, sembra aver alzato un dito per protestare. Il silenzio dell'ONU e della UE, tanto ampollosamente celebrati dall'ex presidente Ciampi e (un po' meno, per fortuna) dall'attuale presidente Napolitano, è vergognoso e insultante. C'è da sperare soltanto nel precedente della risoluzione adottata dal parlamento europeo per opera del suo valoroso vicepresidente Mario Mauro.
Ma soprattutto c'è da sperare nella preghiera di cristiani che non dimentichino, magari in nome del "dialogo", i loro fratelli perseguitati.
Ma soprattutto c'è da sperare nella preghiera di cristiani che non dimentichino, magari in nome del "dialogo", i loro fratelli perseguitati.
Giovanni Romano