Stamattina camminavo per strada a Trani vicino al negozio "Pachamama" (Madre Terra). Questo negozio vende sia prodotti artigianali che alimentari provenienti dal commercio equosolidale. Mi veniva incontro la giovane cameriera di un bar lì vicino, aveva in mano un vassoio con due o tre caffé, naturalmente prodotto dalle multinazionali tanto odiate dagli equosolidali... ed è entrata proprio in quel negozio, che pure di caffé "equosolidale" (e dunque più caro) ne dovrebbe avere a iosa.
Sono rimasto letteralmente a bocca aperta. O è superficialità o è ipocrisia. Certo è che ora in poi non mi fiderò più di tante chiacchiere.
Sono rimasto letteralmente a bocca aperta. O è superficialità o è ipocrisia. Certo è che ora in poi non mi fiderò più di tante chiacchiere.
Giovanni Romano
2 commenti:
Completamente d'accordo: superficialità o ipocrisia.
Certo è che bisogna guardare a fondo nel mondo dell' "equo e solidale", non sempre tutto è positivo come si potrebbe immaginare. So di occasioni in cui il "fair trade" aiuta lo sviluppo e di occasioni in cui perpetua una situazione di subalternità delle economie locali e di arretratezza tecnologica. Essere un consumatore responsabile è meno facile di quello che sembra a prima vista.
Apprezzo il tuo commento, ma avrei dovuto essere meno brutale nel mio post, ferma restando la mia disapprovazione per la gaffe in cui è incorso il negozio.
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