L'estro e la bravura di una giovane barista mi fecero questo sinpatico regalo una mattina di settembre dell'anno scorso. Il disegno mi piacque tanto che prima di bere fotografai l'espressino col palmare. E solo oggi mi sono deciso a stampare la foto e a regalargliela come segno tangibile di riconoscenza.
Ma non è di questo, o non è solo di questo, che voglio parlare, bensì di quel che è capitato qualche giorno fa nello stesso bar. Da un po' di tempo sto leggendo seriamente TRACCE, il mensile di CL. Lo ricevo da anni ma è come se l'avessi dato sempre per scontato. Ma recenti incontri con amici molto più maturi nella fede mi hanno dato un gusto, un interesse nuovo ad approfondirlo. E mi sono accorto di essere stato veramente un idiota a trascurare una rivista così informata, precisa, approfondita, soprattutto con tante esperienze vissute. E' una rivista che non si legge come una rivista ma come un cammino insieme.
A farla breve, ho deciso di regalarne una copia anche a persone alle quali mai avevo pensato prima, tra cui la mia amica barista. Qualche giorno dopo entro, mi accomodo nella confortevole saletta interna (sì, sono un viveur, mi piace trattarmi bene) e nello scaffale dei libri, giochi e riviste vedo... TRACCE! "E' lei che l'ha messo lì?", chiedo alla signorina. "Sì, certo". "Ma almeno l'ha letto?", "Sì, ma ho potuto dare un'occhiata solo ai titoli, sa, col lavoro non c'è mai tempo". "Le è piaciuto, almeno?", "Moltissimo! Ne vorrei avere un altro, se possibile!".
Questa non me l'aspettavo proprio. Pensate un po', tra riviste che parlano di soldi, di sesso, di amorazzi o di potere ce n'è una che parla di verità, di significato, di bellezza, e fa anche vederepersone che vivono di questo e s'impegnano per questo. Chissà se qualcuno, nella saletta, prenderà curiosamente in mano quella rivista e la sfoglierà, chissà cosa potrà succedere...
Giovanni Romano