Sabato 4 settembre ho presentato alla libreria "La Maria del Porto" di Trani il libto dell'avv. Gianfranco Amato "Un anno alla finestra". Ecco la foto della serata, arricchirò quanto prima il post coi miei commenti. Questo è il mio discorso di presentazione:
Buonasera a tutti. E' per me un grande onore, e anche – lo confesso – un'emozione non da poco prendere la parola in questa sala che ha ospitato autori, scienziati, docenti universitari, artisti di rilievo nazionale e internazionale. Devo ringraziare particolarmente la disponibilità cordiale e senza riserve della Signora Rosanna Gaeta, che Voi tutti conoscete, e che stasera ci permette di affrontare un dibattito di scottante e controversa attualità. Ma prima d'introdurre brevemente il libro consentitemi d'introdurre l'autore, al quale mi lega un profondo rapporto di amicizia e di stima da molti anni. Se questo andrà a discapito dell'obiettività della presentazione lo lascerò giudicare a voi, anche se penso che questo ambiente pacatamente laico fornirà un pubblico informato per dibattere le tesi che verranno illustrate.
Ho conosciuto l'Avvocato Gianfranco Amato negli anni '90 quando insegnavo Diritto ed Economia in provincia di Grosseto, ed è per me non solo un grande amico ma anche un esempio di dinamismo, determinazione, coerenza cattolica e rigore intellettuale, L'Avvocato Amato è nato a Varese nel 1961 e si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Collabora con “Avvenire”, “IlSussidiario.net”, “L'Occidentale” e altre testate giornalistiche. E' presidente dell'associazione “Scienza & Vita” di Grosseto, di cui è stato socio fondatore. E' membro e consulente legale dell'organizzazione britannica CORE (Comment on Reproductive Ethics) con sede a Londra, per conto della quale collabora in diverse azioni legali su tematiche bioetiche. E' rappresentante per l'Italia dell'organizzazione Advocates International.
Di fronte a una persona così impegnata, il titolo del libro può suonare paradossale. Chi s'impegna in tante attività e si espone a tante controversie fa tutto tranne che stare alla finestra! Ma questa espressione non ha nulla a che vedere col disimpegno, come chiarisce lo stesso Autore nell'introduzione: “L'idea della finestra (...) si ricollega, in realtà, a una felice immagine utilizzata da Mons. Luigi Giussani: 'La libertà non è l'attività che l'uomo svolge prendendo se stesso come misura di tutte le cose, come spazio in cui essere padrone, ma una finestra spalancata su una realtà che non ha mai finito di essere inquisita, in cui l'occhio penetra sempre più'. La finestra è la ragione che, illuminata dall'intelligenza della Fede e libera dalla schiavitù del preconcetto ideologico, riesce a guardare, osservare, valutare, interpretare e giudicare la realtà”.
Questo non è un libro scritto per lasciare alla finestra chi lo legge. E' la raccolta degli editoriali scritti dal Dott. Amato nell'arco di un anno, dal marzo del 2009 al marzo del 2010, su temi quali l'aborto, l'eutanasia, le manipolazioni genetiche, l'avanzata dell'omosessualismo, la sempre crescente discriminazione dei cristiani in Europa e la parallela preponderanza dell'islam, la “creatività” di certe sentenze che aggirano le leggi a difesa della vita umana o impongono una cultura laicista, più che laica. Senza dimenticare l'Italia, cui sono dedicati alcuni drammatici articoli sul caso Englaro o sull'uso politico della giustizia, il punto di osservazione privilegiato è l'Inghilterra, che in questo momento si può definire, secondo l'espressione di Papa Giovanni Paolo II, “l'epicentro geopolitico della cultura della morte”. Attraverso l'analisi puntuale e documentata di quello che avviene laggiù, l'Avvocato Amato mostra impietosamente i limiti e le aberrazioni di una cultura dove è ammesso qualsiasi punto di vista tranne quello cristiano, dove la common law e la sovranità dello stato vengono progressivamente erose dal diffondersi dei tribunali islamici, dove ci si sbarazza dei feti come rifiuti ospedalieri ma si minaccia di morte chi ha fatto del male a una gatta, dove si organizzano grandi campagne mediatiche per salvare le balene ma si fa aperta propaganda per imporre l'aborto di massa ai paesi del Terzo Mondo perché i bambini “aggravano l'effetto serra”. Può succedere anche qui, anzi si vuole deliberatamente che succeda anche qui.
A me, devo dire la verità, questo libro ha richiamato alla mente, su scala ovviamente molto diversa, le Lettere persiane di Montesquieu. Come il filosofo illuminista francese aveva messo a nudo le assurdità, le iniquità e le contraddizioni dell'ancien régime attraverso gli occhi di un estraneo, che si presumeva libero da pregiudizi, così il Dott. Amato ci mostra la realtà con uno sguardo che probabilmente siamo ormai disabituati a usare, lo sguardo di un credente, cioè di chi ormai viene considerato un estraneo da una certa mentalità laicista. Non per niente già il poeta T. S. Eliot aveva parlato della Chiesa come della “Straniera” e non per niente già dagli anni '40 George Orwell aveva dato per scontato che molte persone, sentendo la parola “Dio”, provavano “un senso di raggelato disgusto”. A tal punto la fede è stata scissa dalla ragione
Lo sguardo dell'Autore ci costringe a prendere atto di ciò che forse non vorremmo vedere, come ad esempio i disagi e le difficoltà impreviste – e molto spesso taciute – che comporta la società “multiculturale”; ci rivela i costi umani di tanti nuovi “diritti umani”, come ad esempio il disagio dei bambini che si trovano a essere adottati da coppie omosessuali o che vivono il trauma del divorzio dei propri genitori; il cinismo, la solitudine e i gravi pericoli che si nascondono dietro l'espressione “morte dignitosa”; ci rivela l'impoverirsi progressivo dei rapporti umani dove per legge si cominciano a cancellare le parole “padre” e “madre”, perché con la fecondazione artificiale e il matrimonio omosessuale non hanno più significato; ci rivela lo svuotamento del tempo dov'è cancellato il Natale. Se qualcuno di voi pensa che io stia esagerando, in primo luogo ascolti l'Autore, e poi prenda nota di due fatti. Primo, dai nostri telegiornali sono silenziosamente scomparse le parole “marito” e “moglie” sostituite sistematicamente da “compagno” e “compagna”, quasi che un impegno di vita come il matrimonio non avesse più rilievo. Secondo, questa sera alle 22,30 a Bisceglie Magdi Cristiano Allam presenterà il suo libro “Grazie Gesù” nel quadro dell'iniziativa “Libri nel borgo antico”. Il GR Puglia di ieri alle 12,00 ha dato notizia della presentazione di tutti gli altri libri ma di questo ha taciuto. Sono episodi che dovrebbero farci riflettere e sui quali vi prego di riflettere.
Vi ho dato un elenco molto sommario degli argomenti e degli spunti che il libro contiene, l'Autore li svilupperà a fondo. Ma non posso esimermi dal porgli io stesso alcune domande. Cosa è successo alla nostra coscienza? Il cristianesimo, specialmente se ha incidenza a livello pubblico, è diventato semplicemente un'imposizione o un'anticaglia di cui sbarazzarsi? E' solo un ostacolo sul percorso di una società relativista e “multiculturale”? Quali dimensioni della persona va a toccare l'appartenenza cristiana, tanto da mettere profondamente a disagio chi non l'accetta? Se andrà perso il cristianesimo, cosa succederà all'uomo? E se si ammette invece la dignità culturale di una posizione religiosa, a quale livello si può dialogare con i laici?
Buon ascolto.
Giovanni Romano
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