Le feste pasquali sono ormai imminenti, i riti della Settimana Santa sono in pieno svolgimento e non si può fare a meno di notare
che se ne parla sempre più come tradizioni e non come un avvenimento che incide nella vita e nella mentalità della gente.
La Pasqua viene silenziosamente o apertamente emarginata nelle
scuole, o per indifferenza o per aperta ostilità anticristiana. In
più di un istituto sono state vietate le benedizioni e la
partecipazione al precetto del Mercoledì Santo, in nome della
“laicità” o di un male inteso “multiculturalismo” che uccide
non solo le nostre radici ma anche il modo umano di vivere che il
cristianesimo ha portato nel mondo.
Di fronte a una mentalità dell'edonismo e dello scarto (come l'ha
definita Papa Francesco) si è finito per dimenticare il valore del
sacrificio. Pensiamo di essere autosufficienti, signori della nostra
vita e della nostra morte e non ci guardiamo più per quello che
siamo: mendicanti e bisognosi di una salvezza che non possiamo darci
da soli. In tutti i sensi, subiamo lo scandalo della Croce.
La Pasqua cristiana però non si ferma alla Croce ma è Pasqua di
Resurrezione. Nella Croce e nella Resurrezione, Dio ha attraversato
il massimo limite, il massimo scandalo, la massima sofferenza perché
niente di noi vada perso, perché la morte non abbia l'ultima parola
e perché tutti, anche chi lo rifiuta, possano guardare a chi li ha
amati dall'eternità.
AUGURI
DI BUONA PASQUA A TUTTI
Giovanni Romano
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