venerdì 3 aprile 2015

PASQUA: UN AUGURIO OLTRE I RITI




Le feste pasquali sono ormai imminenti, i riti della Settimana Santa sono in pieno svolgimento e non si può fare a meno di notare che se ne parla sempre più come tradizioni e non come un avvenimento che incide nella vita e nella mentalità della gente.

La Pasqua viene silenziosamente o apertamente emarginata nelle scuole, o per indifferenza o per aperta ostilità anticristiana. In più di un istituto sono state vietate le benedizioni e la partecipazione al precetto del Mercoledì Santo, in nome della “laicità” o di un male inteso “multiculturalismo” che uccide non solo le nostre radici ma anche il modo umano di vivere che il cristianesimo ha portato nel mondo.

Di fronte a una mentalità dell'edonismo e dello scarto (come l'ha definita Papa Francesco) si è finito per dimenticare il valore del sacrificio. Pensiamo di essere autosufficienti, signori della nostra vita e della nostra morte e non ci guardiamo più per quello che siamo: mendicanti e bisognosi di una salvezza che non possiamo darci da soli. In tutti i sensi, subiamo lo scandalo della Croce.

La Pasqua cristiana però non si ferma alla Croce ma è Pasqua di Resurrezione. Nella Croce e nella Resurrezione, Dio ha attraversato il massimo limite, il massimo scandalo, la massima sofferenza perché niente di noi vada perso, perché la morte non abbia l'ultima parola e perché tutti, anche chi lo rifiuta, possano guardare a chi li ha amati dall'eternità.


AUGURI DI BUONA PASQUA A TUTTI 

Giovanni Romano

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