Cosi`
scrisse Heidegger in una citazione ormai arcinota, e a una considerazione superficiale le sue parole
potrebbero contenere una buona dose di ironia o di tragicita`. Come puo` salvarci un Dio che da Nietzsche in poi era stato
dichiarato ufficialmente morto? Come si poteva scrivere una frase del
genere dopo quasi cinque secoli nei quali il pensiero occidentale,
dall'Umanesimo in poi, era consistito in grandissima misura nello
sforzo di emanciparsi da qualsiasi apporto che sfuggisse al calcolo
della Ragione? Con quale stato d'animo, se non di amara delusione, si
poteva tornare a invocare l'intervento divino quando sembrava che
nessun traguardo fosse ormai precluso alla Tecnica?
Ogni
illazione sull'ironia, pero`, viene a cadere quando si legge la
seconda parte della frase: ",,,. Occorre preparare l'attesa".
Non si puo` attendere se non Chi esiste. Non si puo` desiderare se
non quello che manca a ogni nostro risultato, che sara` sempre al di
la` di qualunque cosa si riesca a produrre
con le nostre mani, eppure e` sempre presentito come un ospite che
sta per suonare alla porta.
Cosi`,
da un anno all'altro, da una generazione all'altra, l'umanita`
attende Qualcuno che la possa salvare. Attende a dispetto di tutto. A
dispetto degli spregevoli avvoltoi che puntualmente insudiciano il
Natale con la propaganda del suicidio assistito. A dispetto delle
violenze che sembrano incrudelire a bella posta proprio quando sta
per arrivare semplicemente un Neonato. A dispetto della permalosita`
vera o piu` spesso presunta di altre religioni per le quali non
accade e non puo` accadere mai nulla. A dispetto della nostra
superficialita` che ci fa scambiare l'attesa con l'accumulo di beni e
lo stordimento di feste che tradiscono la Festa, per non pensare fino
allo strazio al nostro limite e non sentire il bisogno fino alla
disperazione.
Occorre
preparare l'attesa di qualcuno che non si conosce. Questo e` il punto
massimo e piu` nobile al quale puo` arrivare il pensiero laico. I
cristiani invece sanno Chi sta per arrivare. Sanno cosa significa
stupirsi e sostare commossi di fronte a un avvenimento ripetuto
letteralmente miliardi di volte (la nascita di un bambino) ma che nel
Natale contiene una carica di speranza, di fiducia, di rinnovamento
inimmaginabili. Abbiamo bisogno di tutto, e la risposta e` un Bambino
totalmente bisognoso di noi. Il Natale e` una festa bellissima anche
da un punto di vista laico perche` fa capire che i bambini sono i
benvenuti. Volerlo dimenticare o peggior ancora censurare e` il
sintomo piu` grave dell'invecchiamento terminale della nostra
civilta`. Per questo, il mio augurio quest'anno va a tutti coloro che
non dimenticano e continuano a stupirsi per questo avvenimento e per
la sua assoluta gratuita`.
BUON
NATALE