Questo cantava Caterina Caselli, e questo si dovrebbe dire oggi, a muso duro, alle folle islamiche che minacciano il Papa e, giacché ci sono, si dedicano al loro sport preferito, la caccia al cristiano (è notizia di queste ore che a Mogadiscio un' "operatrice umanitaria" è stata assalita e uccisa da un commando di uomini armati. Il faziosissimo Televideo ha ammesso che era una suora solo in ritardo, e a bocca storta).
La verità fa male all'islam, si vede. Nemmeno uno su centomila dei musulmani che stanno ingiuriando, minacciando, bruciando e assassinando ha letto una sola delle parole del Pontefice. Tantomeno i capi e i giornalisti che stanno aizzando le folle a sangue freddo. "Avvenire" ha scritto che "Le proteste sono nate dalle parole del Papa riportare in modo incompleto e frammentario dalle agenzie di stampa". Ma perché, allora, le agenzie lo hanno fatto? Per aizzare deliberatamente la tensione a livelli intollerabili? Per costringere e umiliare anche il Papa?
E' evidente che il mondo islamico si sente più che mai sicuro di sé di fronte all'Occidente "molle" e "corrotto", cerca lo scontro e la provocazione a tutti i costi. Sembra di guardare una versione tragicamente aggiornata dellla favola del lupo e dell'agnello, con il lupo che urla e strepita tanto più forte quanto più si atteggia a vittima, e tanto più arrogante quanto più sa che anche nella Cristianità c'è chi è disposto a fargli da sponda. Ora si vede realmente cosa c'è dietro alla parola "relativismo": chinare la testa e dar ragione a chi minaccia di più.
Cristo si è mai scusato per una sola delle parole che ha detto, anche quando questo ha mandato in bestia chi gli era nemico? Anche quando poteva costargli -e Gli è costato- la vita? Potremo sempre vivere nella paura, guardandoci timorosamente dietro le spalle nel timore di offendere qualcuno? E si è proprio sicuri che sarebbe un bene convivere con chi, oltre a invaderci, è pronto a offendersi a ogni pie' sospinto? Andrea Riccardi può scrivere tutte le sciocchezze che vuole. Quello che sappiamo è che, di questo passo, saremo annientati e sottomessi.
Quello che mi ha profondamente ferito, più ancora delle violenze islamiche, è stato il comportamento della BBC. All'inizio ha completamente ignorato la visita del Papa in Baviera, e probabilmente non avrebbe detto niente se non fosse scoppiato questo putiferio fomentato ad arte. Poi si è supinamente allineata alla versione dei fondamentalisti islamici. Sul suo sito, per fortuna, compare anche il discorso di Regensburg che ha provocato l'ira dei musulmani. Era offesa richiamare la verità storica? Era offesa ricordare che Maometto non raccomandava la diffusione dell'Islam con la violenza? Era offesa ricordare che Dio non si compiace degli spargimenti di sangue?
La conversazione citata dal Papa si svolge, guarda caso, durante uno degli innumerevoli assedi subiti da Costantinopoli a opera dei musulmani, e che culmineranno con la presa e l'orribile strage del maggio 1453. I musulmani si risentono di questo? Perché non chiedono
loro scusa di quanto hanno fatto ai cristiani, da più di milletrecento anni?
Stia attento però chi cerca guai a tutti i costi. Potrebbe trovarli, un giorno o l'altro, e in questo caso, se i musulmani dovessero subire a loro volta l'ira dei cristiani (la cui pazienza, ricordiamolo, ha un limite) avrebbero da ringraziare solo se stessi.
Giovanni Romano