martedì 27 novembre 2007

Il Celentano che non fa paura

Che Adriano Celentano avesse la tendenza a pontificare lo sapevamo fin dai tempi remoti di Joan Lui. Quello che oggi deprime non è la sua attitudine predicatoria ma la scontatezza degli argomenti e dei bersagli.

Attacchi Berlusconi? E chi degli "intellos" non ti applaudirebbe? Ti lanci coraggisamente in una tirata animalista, antinucleare e/ o ambientalista? La claque a scena aperta è assicurata. Lecchi Prodi? E quale di giornali di regime come La Repubblica o Il Corriere non corre a incensarti?

Dov'è finito, però, il Celentano che difendeva il matrimonio, a cominciare dal suo? Dov'è il Celentano che proclamava ad alta voce la sua contrarietà all'aborto? Un Celentano così in RAI oggi non l'avrebbero fatto più entrare. E allora l'Adriano nazionale ha fiutato il vento, e si è adeguato. Una tigre senza denti, un conformista politicamente corretto che va bene a chi comanda. Più comodo di così...

Meno male che lui, da uomo di spettacolo veramente di razza qual è, ha avuto il buon senso di far durare poco il suo strapagato spettacolo. Se è pesato sulle tasche dei contribuenti, almeno non li ha annoiati più di tanto.

Giovanni Romano

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