domenica 20 aprile 2008

Casini l'asino di Buridano


Le elezioni appena trascorse non sono state avare di sorprese. Se la vittoria berlusconiana era tutto sommato prevedibile, molto meno lo era la scomparsa totale dell’estrema sinistra e dei Verdi, nonché (fortunatamente) la disfatta completa del laicismo becero, fazioso e ignorante di Boselli. Con una saggezza forse superiore a quella dei suoi governanti, il popolo italiano ha drasticamente semplificato il quadro politico. Come ha rilevato anche la stampa estera, per la prima volta da molti anni in Italia ci sono un vero governo e una vera opposizione.

Dallo tsunami si sono salvati in pochi. Il risultato più sorprendente, in fondo, è stato proprio quello dell’UDC. Dopo una campagna elettorale particolarmente rancorosa contro gli ex alleati, e altrettanto aspra, almeno a parole, contro la sinistra, ora il partito si trova in mezzo al guado, e non può illudersi in nessun modo di fare da “ago della bilancia”. L’errore di Casini è stato cercare di promuovere i “valori” cristiani ignorando completamente il Popolo della Libertà, che in questi valori bene o male si riconosce molto più della sinistra. Ora non può tornare indietro, perché la frattura con Berlusconi è stata troppo pesante, ma non può nemmeno sbilanciarsi più di tanto verso una sinistra in cui il laicismo, sia pure in versione più “morbida”, è tutt’altro che sopito. Certo che tra le ambiguità buoniste di Veltroni e l’indifferenza etica di Berlusconi e Fini c’è poco da scegliere…

Giovanni Romano

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