Non sono mai molto preciso nelle mie citazioni, ma senz'altro ricorderete che due o tre giorni fa il TG2, ormai specializzato nell'animalismo politically correct, ha riportato una storia tanto stupida quanto sconcertante avvenuta – manco a dirsi – in Inghilterra.
Una donna ha buttato la gatta dei vicini nel cassonetto dell'immondizia. Ripresa dalle telecamere di sorveglianza, il video ha fatto il giro del mondo su Youtube e contro di lei si è sollevato un vero uragano di rabbia e di odio. Alla donna sono arrivate numerosissime proteste e gravi minacce di morte, tanto che gli stessi proprietari della gatta hanno dovuto lanciare un pubblico appello alla calma.
Questa vicenda lascia esterrefatti, e per molte ragioni. La prima, ovviamente, è l'assoluta sventatezza della colpevole, che ha dichiarato di aver agito "solo per scherzo". Già questa stupidità è il sintomo inquietante di una diseducazione al rispetto e alle conseguenze delle proprie azioni. Ma ancora più inquietanti sono gli altri particolari che la vicenda ha messo in luce.
Il primo sono le telecamere di sorveglianza. L'avvertimento di Orwell è caduto completamente nel vuoto, e proprio nel suo paese natale. L'Inghilterra oggi è di gran lunga il paese più spiato al mondo, il che non ha impedito gli attentati di Londra. Cosa ci facevano delle telecamere puntate persino sulla spazzatura? Forse c'era accanto qualche banca o qualche ufficio di pubblico interesse, ma può darsi che il loro compito fosse proprio quello di sorvegliare chi buttava i rifiuti, magari per multare chi non si atteneva ai sacri canoni della raccolta differenziata. E già questa intrusione è abbastanza antipatica.
Ma molto più grave è stata la reazione violentissima, ben oltre i limiti dell'isteria, contro la donna. Un paese come l'Inghilterra ha completamente stravolto le categorie dell'umano. Qualche anno fa, nessuno reagì quando un medico dichiarò di essersi sbarazzato di alcuni embrioni umani buttandoli nel WC, mentre migliaia hanno reagito come un sol uomo – anzi come una sola bestia – quando è stata la vita di un animale a trovarsi in pericolo. Leggi severissime tolgono la libertà di sollevare anche la miminma critica al comportamento omosessuale, ma gli obesi sono diventati i nuovi paria, trattati con metodi che definire discriminatori e terroristici è poco. Si spendono somme enormi per salvare le balene e si incoraggiano attivamente gli aborti nei paesi del Terzo Mondo. Non parliamo poi delle discriminazioni contro i cristiani di cui ho dato e darò ampio conto in questo blog.
Cosa ci fa capire tutto questo? Prima di tutto, che il sentimentalismo è l'altra faccia della crudeltà. Io amo molto i gatti e la stupidità di quella donna indigna anche me, ma le avrei rifilato un bel calcio nel sedere e non se ne sarebbe parlato più. Arrivare alle minacce di morte per una gatta "puzza" di scarico di coscienza nei confronti di ingiustizie e di delitti ben più gravi contro i quali non si ha il coraggio di protestare.
In secondo luogo, anche nella società apparentemente più "tollerante" e "illuminata" circola una quantità di rabbia, di odio, di voglia di discriminare, che aspetta solo l'occasione opportuna per manifestarsi, e cerca solo un soggetto che sembra indifeso e debole. Mai come nel caso dell'Inghilterra si è visto che l'odio e la discriminazione non scompaiono, ma cambiano solo bersaglio. Non è stata una lezione di civiltà quella che è emersa dall'episodio della gatta, se mai il contrario. La donna ha buttato nel cassonetto la dignità dell'uomo, e quelli che l'hanno minacciata hanno gettato via la loro intelligenza.
Giovanni Romano
Una donna ha buttato la gatta dei vicini nel cassonetto dell'immondizia. Ripresa dalle telecamere di sorveglianza, il video ha fatto il giro del mondo su Youtube e contro di lei si è sollevato un vero uragano di rabbia e di odio. Alla donna sono arrivate numerosissime proteste e gravi minacce di morte, tanto che gli stessi proprietari della gatta hanno dovuto lanciare un pubblico appello alla calma.
Questa vicenda lascia esterrefatti, e per molte ragioni. La prima, ovviamente, è l'assoluta sventatezza della colpevole, che ha dichiarato di aver agito "solo per scherzo". Già questa stupidità è il sintomo inquietante di una diseducazione al rispetto e alle conseguenze delle proprie azioni. Ma ancora più inquietanti sono gli altri particolari che la vicenda ha messo in luce.
Il primo sono le telecamere di sorveglianza. L'avvertimento di Orwell è caduto completamente nel vuoto, e proprio nel suo paese natale. L'Inghilterra oggi è di gran lunga il paese più spiato al mondo, il che non ha impedito gli attentati di Londra. Cosa ci facevano delle telecamere puntate persino sulla spazzatura? Forse c'era accanto qualche banca o qualche ufficio di pubblico interesse, ma può darsi che il loro compito fosse proprio quello di sorvegliare chi buttava i rifiuti, magari per multare chi non si atteneva ai sacri canoni della raccolta differenziata. E già questa intrusione è abbastanza antipatica.
Ma molto più grave è stata la reazione violentissima, ben oltre i limiti dell'isteria, contro la donna. Un paese come l'Inghilterra ha completamente stravolto le categorie dell'umano. Qualche anno fa, nessuno reagì quando un medico dichiarò di essersi sbarazzato di alcuni embrioni umani buttandoli nel WC, mentre migliaia hanno reagito come un sol uomo – anzi come una sola bestia – quando è stata la vita di un animale a trovarsi in pericolo. Leggi severissime tolgono la libertà di sollevare anche la miminma critica al comportamento omosessuale, ma gli obesi sono diventati i nuovi paria, trattati con metodi che definire discriminatori e terroristici è poco. Si spendono somme enormi per salvare le balene e si incoraggiano attivamente gli aborti nei paesi del Terzo Mondo. Non parliamo poi delle discriminazioni contro i cristiani di cui ho dato e darò ampio conto in questo blog.
Cosa ci fa capire tutto questo? Prima di tutto, che il sentimentalismo è l'altra faccia della crudeltà. Io amo molto i gatti e la stupidità di quella donna indigna anche me, ma le avrei rifilato un bel calcio nel sedere e non se ne sarebbe parlato più. Arrivare alle minacce di morte per una gatta "puzza" di scarico di coscienza nei confronti di ingiustizie e di delitti ben più gravi contro i quali non si ha il coraggio di protestare.
In secondo luogo, anche nella società apparentemente più "tollerante" e "illuminata" circola una quantità di rabbia, di odio, di voglia di discriminare, che aspetta solo l'occasione opportuna per manifestarsi, e cerca solo un soggetto che sembra indifeso e debole. Mai come nel caso dell'Inghilterra si è visto che l'odio e la discriminazione non scompaiono, ma cambiano solo bersaglio. Non è stata una lezione di civiltà quella che è emersa dall'episodio della gatta, se mai il contrario. La donna ha buttato nel cassonetto la dignità dell'uomo, e quelli che l'hanno minacciata hanno gettato via la loro intelligenza.
Giovanni Romano