giovedì 28 ottobre 2010

Una modesta proposta ai baristi...

Sinceramente non so come facciano i baristi a vivere tutto il giorno con la musica a tutto volume. Forse bisognerebbe condurre degli studi di psicologia e di medicina del lavoro per esaminare le conseguenze di un'esposizione tanto prolungata e incontrollata.

Quello che so è che a me, entro certi limiti, piacciono i posti animati e pieni di vita. Si fanno tante lodi del silenzio ma, nella mia vita almeno, il silenzio ha significato solo il vuoto, il deserto affettivo o l'abbandono delle persone alle quali ho voluto bene.

Ma una cosa è l'animazione spontanea di una compagnia, un'altra è il chiacchiericcio interminabile della radio o peggio ancora della TV. Per questo proporrei a qualche barista coraggioso di istituire dei locali "radio/TV-free" dove dovrebbe esserci posto solo per le voci umane, o al massimo per la musica dal vivo. Locali del genere dovrebbero già essere presenti soprattutto al Nord. Chissà cosa succederebbe se ci liberassimo dalla paura nevrotica non del silenzio, ma di ascoltarci come veramente siamo.

Giovanni Romano

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