Ieri sera l'ormai Poeta Laureato Ufficiale (e tra poco Grand'Ufficiale, se già non lo hanno nominato a questa carica) ha detto che mentre i dieci Comandamenti dicono sempre "No, no, no", la Costituzione dice "Sì, sì, sì". Non ho il tempo per discutere a fondo una posizione del genere, che di ogni desiderio -o capriccio- fa un diritto. Mi limito a chiedermi: e se seguissimo il consiglio dell'Illustrissimo? La via più semplice sarebbe buttar via i Comandamenti ridotti ormai a una anticaglia reazionaria, ma prima di farlo suggerirei di modificarli oppurtunamente, invertendo tutti i "no" e i "si", e stare a vedere quello che succede. Proviamo....
- Avrai qualche altro Dio fuori di me (è il multiculturalismo, bellezza!)
- Nomina il nome di Dio invano (la bestemmia contro il Dio cristiano è forse reato? Bigotto chi lo pensa!)
- Non ricordarti di santificare le feste (infatti, ora i negozi e i centri commerciali sono aperti anche la Domenica e le feste comandate)
- Non onorare il padre e la madre (qui gli esempi sono superflui. Per informazioni rivolgersi a Erika e Omar)
- Sì, uccidi (a norma di legge, per carità! Con l'aborto e l'eutanasia)
- Sì, commetti atti impuri (non occorrono esempi)
- Sì, ruba (tanto sarai giustificato come una "vittima della società", a meno che non sia di un partito diverso dalla sinistra)
- Sì, dì pure falsa testimonianza (tanto la verità non esiste, esistono solo le opinioni)
- Desidera la donna d'altri (altrimenti il divorzio che ci sta a fare? E tanti attori, scrittori e registi "controcorrente" come camperebbero?)
- Desidera la roba d'altri (è giustizia sociale, no?).
Mi sorge un dubbio: ma non è giù questa la società in cui viviamo? E allora dov'è "l'anticonformismo" di Benigni? Che coraggio morale ci vuole a dire quello che già dicono ogni giorno i mass-media? Che merito c'è a pensare quello che già pensano tutti?
Giovanni Romano
P. S.: Dimenticavo che ora non si deve più parlare di padre e madre, ma di progenitore A e progenitore B. A questo punto tanto vale buttar via i Comandamenti e fidarci di chi vuole farci dire sempre "Sì si si si si si si si....".