[Ultim'ora: la pagina Facebook è ricomparsa con il nome di "Avvocato Gianfranco Amato fanpage". Ritengo tuttavia che i giudizi espressi nel mio post restino validi e pertanto non li cancello.]
Che Grillo fosse un illuso lo sapevamo. Il Web è un posto dove domina tutto fuorché la democrazia. La prima discriminazione è tra chi ha le risorse tecniche e le conoscenze per accedervi, e chi no. La seconda è il pensiero (?) "politically correct" che imperversa sulla Rete (troverete molta più solidarietà per le balene, i delfini e i gorilla di montagna che per gli esseri umani, fate la prova). La terza, probabilmente la più importante, è che il potere è in mano agli amministratori dei social networks, gente anonima che decide senza appello quali contenuti devono passare e quali no. Si è tornati ai tempi dell'Inquisizione: accusato da delatori anonimi, processato da giudici senza volto, tocca all'imputato difendersi perché presunto colpevole.
Che Grillo fosse un illuso lo sapevamo. Il Web è un posto dove domina tutto fuorché la democrazia. La prima discriminazione è tra chi ha le risorse tecniche e le conoscenze per accedervi, e chi no. La seconda è il pensiero (?) "politically correct" che imperversa sulla Rete (troverete molta più solidarietà per le balene, i delfini e i gorilla di montagna che per gli esseri umani, fate la prova). La terza, probabilmente la più importante, è che il potere è in mano agli amministratori dei social networks, gente anonima che decide senza appello quali contenuti devono passare e quali no. Si è tornati ai tempi dell'Inquisizione: accusato da delatori anonimi, processato da giudici senza volto, tocca all'imputato difendersi perché presunto colpevole.
L'ultimo episodio, veramente molto grave, è stata la soppressione della pagina Facebook dell'Avv. Gianfranco Amato che in queste settimane sta conducendo una battaglia coraggiosa, ma impari, contro la deriva antropologica e giuridica dei "nuovi diritti". Ecco qui l'incredibile motivazione di Facebook:
Pensavo che un sito Web americano esagerasse quando ha riportato la notizia che il Dept. of Justice USA sta considerando seriamente di considerare "hate speech", incitamento all'odio, l'uso dei termini "mamma" e "papà", ma a questo punto mi devo ricredere, visto ciò che è accaduto all'Avv. Amato. È "incitamento all'odio" dire che la famiglia è composta dall'uomo e dalla donna? È "incitamento all'odio" segnalare i pericoli di un documento, quello dell'UNAR, che incoraggerebbe persino le denunce anonime?
In segno di solidarietà con l'Avv. Amato, pubblico qui una mia recensione inedita al suo libro "Omofobia o eterofobia? - Perché opporsi a una legge ingiusta e liberticida", pubblicato da Fede & Cultura nel gennaio scorso:
Gianfranco Amato - “Omofobia o eterofobia?” (Perché opporsi a una legge ingiusta e liberticida)
– Fede & Cultura, 16 Euro, pp. 207
Raramente un libro è arrivato in un momento più drammatico. Il sovvertimento antropologico istigato dagli USA di Obama e dalla UE sta per cogliere i suoi frutti con l'approvazione del rapporto Lunacek. Una propaganda martellante a senso unico dipinge da anni su tutti i media gli omosessuali come vittime di continue discriminazioni, violenze, calpestamento dei propri diritti. La famiglia naturale viene penalizzata e relativizzata come solo una delle unioni possibili, in nessun caso meritevole di maggior tutela rispetto al “matrimonio” gay, alle convivenze o alla poligamia. Non ci si è arrestati di fronte al falso pur di creare a tavolino i “casi pietosi” necessari per fomentare un'atmosfera di continuo allarme sociale e far passare delle leggi duramente repressive verso chiunque si azzardi a obiettare contro i “nuovi diritti”.
Gianfranco Amato, presidente nazionale dell'organizzazione Giuristi per la Vita, ci offre un documentatissimo, serrato dossier sul modo in cui questo processo viene spinto a tappe forzate anche in Italia, sulle discriminazioni – queste sì reali! – che subiscono in particolare i cristiani quando le loro convinzioni entrano in rotta di collisione con la mentalità che si vuole imporre.
Prima di tutto, l'Autore smonta la mistificazione secondo cui gli omosessuali sarebbero giuridicamente penalizzati rispetto agli “etero”. In realtà, Amato dimostra che le leggi esistenti offrono già una completa tutela dei diritti alle persone omosessuali tanto sotto il profilo civile quanto sotto quello penale. In secondo luogo, viene presentata una panoramica inquietante sui casi di attacchi, umiliazioni e sanzioni penali ai danni di chiunque abbia preso posizione in difesa della famiglia naturale (in Italia il caso Barilla, in Inghilterra e negli USA i predicatori di strada, i sacerdoti e i semplici cittadini cristiani che ad esempio si sono rifiutati di preparare una torta per le nozze di due lesbiche).
La parte più corposa del libro è dedicata all'esame critico del documento dell'UNAR sulla prevenzione delle discriminazioni “basate sull'identità di genere” e soprattutto del disegno di legge Scalfarotto che introduce nuove, esorbitanti sanzioni per chiunque si macchi del reato di “omofobia”.
Come fa notare l'Autore, entrambi questi documenti presentano implicazioni molto pericolose. Il primo perché introduce una non meglio specificata “rete di antenne” per “intercettare e raggiungere le sacche di discriminazione omofoba presenti nel nostro paese” fino a prevedere la possibilità di denunce anonime. Il secondo perché, in mancanza di una definizione precisa e univoca del reato di “omofobia”, lascia alla discrezione del giudice (e persino dell'accusatore!) stabilire se si è in presenza di un comportamento omofobo oppure no. Senza contare che in questo modo si violerebbero due principi stabiliti dalla Costituzione: la libertà di pensiero e di espressione di cui all'articolo 21 perché ogni manifestazione critica verso l'omosessualità viene parificata all'”incitamento all'odio”, e il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 perché lo stesso crimine verrebbe punito in modo diverso secondo che sia perpetrato ai danni di un omosessuale o di un eterosessuale. Come osserva acutamente l'avv. Amato, il fine ultimo di questa norma è di passare da un criterio quantitativo di punizione del reato a un criterio qualitativo, perché considera implicitamente l'omosessualità come un valore da tutelare in sé.
Di particolare interesse, infine, è la documentazione dei lavori parlamentari che hanno accompagnato l'iter del disegno di legge Scalfarotto: sedute notturne, tempi strettissimi e contingentati, brutali interruzioni contro le opinioni dissenzienti, ingenuità e tatticismi di corto respiro da parte di alcune forze politiche che non hanno saputo né voluto opporsi in modo efficace (FI in primo luogo), tradimento dei patti da parte del PD hanno condotto all'approvazione di questa legge “ingiusta e liberticida” alla Camera, e anche quella al Senato sembra ormai certa.
Con l'aria pesante che tira, sarebbe il caso di invitare chiunque abbia a cuore la libertà e la famiglia a comprare e leggere subito questo libro. Domani potrebbe essere illegale.
Giovanni Romano
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