Stamattina ho dovuto accompagnare una delle mie classi a un incontro promosso dall'organizzazione Senzatomica per sensibilizzare gli studenti sul tema delle armi atomiche e la necessità di un disarmo nucleare.
Molti degli argomenti toccati erano effettivamente importanti: la caduta della contrapposizione Est-Ovest (risorta tuttavia di recente su base nazionale e non più ideologica con la crisi ucraina) ha paradossalmente favorito il proliferare di armi atomiche nelle mani di stati non controllati dalle grandi potenze come il Pakistan e l'India, per non parlare della Corea del Nord e dell'Iran, e soprattutto il pericolo che materiale fissile vada a finire nelle mani di terroristi, creano uno scenario che definire altamente preoccupante è poco.
Opportuno anche il richiamo alla responsabilità personale di ciascuno di noi, perché la pace o la guerra cominciano dai nostri rapporti quotidiani. Eppure qualcosa di questo fervorino bene intenzionato non mi ha convinto.
Nel video di presentazione, ad esempio, si afferma che con il solo 4% delle spese militari attualmente impegnate nel mondo (1.464 mld $ annui) si potrebbe risolvere il problema della fame, della malnutrizione e dell'istruzione di tutti i bambini poveri del mondo. Peccato che il filmato non abbia fatto notare che proprio quell'ONU che sostiene la campagna di Senzatomica spende a sua volta miliardi di dollari per finanziare massicce campagne di aborto, contraccezione e sterilizzazione negli stessi paesi poveri che si pretende di salvare. Col risultato che sono stati uccisi molti milioni di bambini innocenti, finora molti di più di quanto abbia provocato qualsiasi esplosione atomica. Di questa guerra ai poveri nel filmato non compare la minima traccia.
C'è stato anche un forte richiamo alla mobilitazione della gente comune, ma da quello che ho potuto vedere il movimento Senzatomica è un movimento di èlite, composto da politici, scienziati e tecnocrati, ai quali la mobilitazione della gente comune serve solo come massa di manovra. Scontati poi i soliti richiami ai cambiamenti climatici (sui quali l'influenza dell'uomo è ancora tutta da dimostrare, già Leopardi ne parlava nello Zibaldone) con l'unico risultato di creare un'atmosfera di panico e allarme permanente in cui è più facile far passare leggi duramente repressive e affidare il potere a una minoranza di "illuminati".
Di questi predicozzi, lo confesso, sento sempre meno il bisogno.
Giovanni Romano