Bene, le elezioni politiche sono arrivate... e sono ormai passate. I risultati sono acquisiti, e ci tocca sciropparci cinque anni di buonismo, laicismo, omosessualità e tasse.
Qualcuno, scioccamente, si è chiesto cosa faranno i satiri di regime, tutti allineati e coperti a sinistra, ora che il governo è cambiato e Berlusconi non è più lì a fare da bersaglio.
Poveri illusi! I satiri non resteranno affatto disoccupati. Ma non per criticare il nuovo potere. L'esempio di Forattini, fatto licenziare da D'Alema, Per dare calci a chi è a terra o in minoranza: Berlusconi, e molto probabilmente la Chiesa, con la quale questi signori hanno molti conti da regolare dopo la sconfitta del referendum.
Aspettiamoci una satira ancora più conformista e meschina di quella cui eravamo abituati.
Giovanni Romano
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