I fatti atroci di cronaca nera accaduti in questi giorni, e anche un po' i pensieri per il futuro, mi hanno tenuto lontano dal blog. Ma non potevo certo rinunciare agli auguri di Buon Natale, anche se con tutte le eccezioni dell'anno scorso.
Quello che però mi ha particolarmente colpito è il rifiuto del Natale, è un mondo che stupidamente si crede autosufficiente, e non attende più. Nulla può essere peggio di questo. Il Natale è la festa della gioia per Qualcuno che è venuto. E' la festa dell'Avvenimento, della nuova vita, la festa più socievole e bella che esista. Se cessassimo di festeggiarlo, e di festeggiarlo nel suo significato autentico, al di là delle brutture e degli stravolgimenti "multiculturali", ci scopriremo molto più poveri, più ardi, più disperati. Non a caso il Natale è rifiutato nei paesi dove imperversa la nevrosi della "sovrappopolazione" e dove si combatte la famiglia.
A proposito: ho fotografato questo presepe in un bar. Il proprietario l'ha amorosamente preparato sul bancone, infischiandosene del "politicamente corretto". A lui va tutta la mia riconoscenza. Sono contento di vivere in una regione dove la cristofobia non ha ancora preso piede.
A proposito: ho fotografato questo presepe in un bar. Il proprietario l'ha amorosamente preparato sul bancone, infischiandosene del "politicamente corretto". A lui va tutta la mia riconoscenza. Sono contento di vivere in una regione dove la cristofobia non ha ancora preso piede.
Buon Natale a chi se lo merita
Giovanni Romano