Domenica mi sono confessato. Ho notato che non appena il mio parroco ha detto che un sacerdote era disponibile per le confessioni si è formata una piccola folla, c'è stata persino una lite su chi doveva passare per primo. Si parla di "crisi del sacramento della Confessione" (o riconciliazione, come va di moda chiamarlo adesso), ho letto contribuiti autorevoli e approfonditi in materia pubblicati da "In Comunione" in preparazione dell'imminente Settimana Liturgica Nazionale di Barletta (mentre scrivo è in pieno svolgimento). Tutto giusto e tutto vero, naturalmente, ma secondo me la crisi nasce anche dalla riluttanza a confessare di troppi sacerdoti, troppo impegnati e auto-occupati. In realtà, c'è una grande sete di confessarsi, non appena un sacerdote si mostra disponibile si trova subito assediato. E ancora una volta con buona pace di certo clero, non sono solo "le vecchiette" che vanno a confessarsi, ma giovani, ragazze, uomini e donne adulti. C'è sete di un sacramento che troppi preti snobbano.
Giovanni Romano
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