domenica 6 marzo 2011

Fede debole e idolatria moderna

Una fede debole non può competere con la moderna "idolatria",avverte
l'arcivescovo di Denver


di Benjamin Mann


Parigi, 4 marzo 2011 / 12:09 pm (CNA) - Rivolgendosi a una riunione di prelati europei il 4 marzo, l'arcivescovo di Denver Charles J. Chaput ha avvertito che molti cristiani contemporanei hanno ridotto la loro fede a una conveniente "forma di paganesimo" che non può competere con la diffusa “idolatria” della moderna cultura consumista.


L'Arcivescovo Chaput ha pronunciato le sue osservazioni nel corso di una conferenza tenuta a Parigi per onorare il defunto Cardinale Arcivescovo Jean-Marie Lustiger, un convertito ebreo al cattolicesimo che fu arcivescovo della città dal 1981 al 2005.


L'arcivescovo di Denver ha descritto il Cardinale Lustiger come un “realista non sentimentale” che osava parlare apertamente sulle tendenze più inquietanti nella Chiesa e nella società – inclusa una mancanza di fede tra i cristiani dichiarati, destinata a lasciare un vuoto che sarebbe stato riempito da altri “dei” come il sesso e il denaro.


“Lustiger definì i cristiani tiepidi e il cristianesimo superficiale per quello che sono: una forma congeniale di paganesimo”, ha detto l'arcivescovo Chaput. “La Chiesa ha bisogno della sua medicina in quantità di gran lunga maggiore”.


Ha ricordato gli avvertimenti profetici del Cardinale Lustiger contro “il crearsi degli alibi e sfuggire alle implicazioni della nostra fede”. In un brano citato dall'arcivescovo, il Cardinale scriveva che “molti cristiani” avevano “ridotto a un mero idolo il Dio dell'Alleanza” attraverso l'evasione e i fraintendimenti.


“La crisi principale della Cristianità moderna non è di risorse, di personale, o di marketing”, ha affermato l'arcivescovo. “E' una crisi di fede. Milioni di persone sostengono di essere cristiani, ma non credono davvero”.


“Non studiano la Scrittura. Non amano la Chiesa come madre e maestra. E si accontentano di un cristianesimo innocuo e dolciastro che si riduce a un sistema di etica socialmente corretta”.


“Questo è ingannare se stessi”, ha avvertito, “la peggiore specie di falso cristianesimo che non ha il potere di creare speranza dalla sofferenza, di resistere alle persecuzioni, o di condurre gli altri a Dio”.


L'arcivescovo Chaput ha detto che queste forme indebolite di fede cristiana non sarebbero in grado di competere con i molti culti moderni del successo e della gratificazione istantanea.


Il Cardinale Lustiger, ha ricordato, “aveva avvertito che uno degli istinti più antichi e profondi dell'uomo è l'idolatria”. L'arcivescovo di Denver ha detto di vedere che questo istinto prende oggi molte forme.


“Non ci sono veri atei in America – proprio il contrario”, ha detto. “Abbiamo un fiorente libero mercato di piccoli dei da adorare. Il sesso e la tecnologia hanno congregazioni sterminate”.


“Sono stato particolarmente colpito”, ha notato, “dalla descrizione dello stato moderno fatta da Lustiger 'come una delle forme più forti d'idolatria mai esistite; è diventato il sostituto più assoluto di Dio che gli uomini siano riusciti a darsi... ed è una divinità tirannica, che si nutre delle proprie vittime'”.


Ma l'arcivescovo di Denver ha detto che queste tendenze umane, che conducono all'adorazione degli oggetti e di se stessi, non possono essere esorcizzate con il semplice esercizio dell'autorità.


“Il rimedio cristiano a queste idolatrie”, ha spiegato, “non può mai essere la semplice coercizione dall'esterno, attraverso dichiarazioni più forti di vescovi più forti”. Ha citato l'intuizione del Cardinale Lustiger secondo cui queste forme d'idolatria “devono essere esorcizzate dal di dentro... per sradicarle, dobbiamo essere convertiti nel profondo”.


Ha indicato anche che il punto di vista peculiare del Cardinale Lustiger è altrettanto importante per i cattolici statunitensi oggi di quanto lo è stato per i cattolici europei durante la sua vita. L'opera del Cardinale, ha messo in rilievo l'arcivescovo Chaput, “continua a influenzare la formazione del nostro seminario” (il seminario di San Giovanni Maria Vianney a Denver).


“E' stato un ebreo che ha scoperto Gesù Cristo... sua madre fu assassinata ad Auschwitz. E' sopravvissuto alla guerra più orribile della storia, ma si rifiuta di odiare e disperare. Invece, si volge a Dio più profondamente e si dà al sacerdozio”.


“La maggior parte dei giovani che ho incontrato sono affamati di esempi di virilità, di fiducia, di coraggio e di fede”, ha sottolineato l'arcivescovo Chaput. “La storia personale del Cardinale Lustiger è essa stessa una catechesi – un invito a cercare Dio in maniera eroica”.


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Giovanni Romano

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