Ogni anno sotto le feste ritorna il pistolotto sul "Natale-con.meno-sprechi-e-meno-luci". E da un anno all'altro questo discorso m'infastidisce sempre più.
Prima di tutto perché Natale è appunto la festa di una Luce incontenibile, tanto incontenibile che non si è accontentata di stare in cielo ma è scesa in terra a offrire la salvezza a tutti. E poi, chi predica contro le luci e "gli sprechi" di Natale sembra non accorgersi che oggi non si combattono più queste cose, ma c'è avversione per il Natale cristiano in quanto tale. In Inghilterra, in Nord Europa. persino in Italia per opera di qualche maestrucolo o maestrucola frustrata e biliosa, oppure troppo timorosa di "offendere-le-altre-religioni" (accidenti però quanto sono facili a offendersi, le-altre-religioni!) invece che buttar via le luci e tenerci Gesù, ci siamo tenuti le luci e abbiamo buttato via il Bambino.
Per questo, anni fa, mi colpì molto negativamente l'iniziativa dell'Arcivescovo cattolico di Westminster quando proprio a Natale esortò i fedeli al digiuno. Che aridità spirituale, che pauperismo e che miopia! Così facendo non si aiutano i poveri (in tempi più cristiani molte famiglie condividevano il pranzo di Natale con gli indigenti) e si dà ragione a quelli che accusano il cristianesimo di essere una religione tetra, cupa, senza gioia. E in Inghilterra Dio solo sa quanta gente la pensa in questo modo ed è pronta a dare addosso ai cattolici per molto meno.
No. Il Natale è la festa dell'abbondanza, anzi della sovrabbondanza di Dio verso gli uomini. Cristo è nato povero ma non è nato triste. I pastori non hanno fatto lamenti sulla sua povertà ma Lo hanno adorato. Godiamoci quindi senza complessi tanto le luci quanto il pranzo e la compagnia. Per digiunare c'è sempre la Quaresima. E ricordiamoci che ci ha salvati un Cristo sofferente ma non un Cristo infelice.
BUON NATALE
Giovanni Romano
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