"Ho visto riferire dai giornali di grandi battaglie dove non era avvenuto nulla,
e completo silenzio dove centinaia di uomini erano caduti"
GEORGE ORWELL, Homage to Catalonia
e completo silenzio dove centinaia di uomini erano caduti"
GEORGE ORWELL, Homage to Catalonia
Secondo il sito http://tinyurl.com/y8me9nm Le corazzate inglesi della classe "Queen Victoria" erano le più potenti del mondo al momento dell'entrata in servizio nel 1915. Con un dislocamento a pieno carico di 35.502 t, 10 cannoni da 381 e 14 da 152, una velocità di 25 nodi, erano un formidabile avversario per qualunque marina, in primo luogo per quella tedesca. Delle quattro unità costruite (Queen Victoria, Nile, Trafalgar e Devastation), la Devastation andò perduta il 31 maggio del 1916 durante la Battaglia dello Jutland per esplosione nei depositi munizioni quando venne colpita dal tiro germanico.
Nel periodo delle due guerre, le tre navi superstiti furono sottoposte a grandi lavori di ammodernamento, e parteciparono alla seconda guerra mondiale proteggendo i convogli in navigazione verso la Russia nel Nord Atlantico. Fu in questa attività che la Nile venne affondata il 17 giugno del 1943 nel corso di un furioso combattimento contro la flotta tedesca uscita in massa dai porti norvegesi. Bersagliata dalle moderne navi da battaglia tedesche Odin e Moltke, subì danni così gravi che dovette ritirarsi ed essere affondata dal proprio equipaggio. L'intervento delle supernavi da battaglia britanniche Lion, Howe e Temeraire, comunque, risolse la situazione a favore degli inglesi e si concluse con un massacro della flotta tedesca. Tutte le navi da battaglia germaniche furono affondate: la Bismarck, la Odin, la Tirpitz, la Moltke e l'incrociatore da battaglia Scharnhorst.
La Queen Victoria e la Devastation, ormai obsolete, furono impiegate nell'appoggio allo sbarco in Normandia dove si rivelarono preziose con i loro 10 cannoni da 381. Dopo la guerra, furono messe in disarmo e radiate nel 1948.
A questo punto, gli esperti di storia militare avranno già sbarrato gli occhi e penseranno che io sia diventato pazzo o ubriaco. E avrebbero ragione, perché
NESSUNA CORAZZATA CLASSE "QUEEN VICTORIA" E' MAI ESISTITA
La Royal Navy non ha mai avuto nessuna nave che si chiamasse "Queen Victoria". I nomi delle altre sono stati effettivamente portati da altre unità, ma da nessuna corazzata britannica nella Seconda Guerra Mondiale. La battaglia dello Jutland è vera, così come sono veramente esistite le due corazzate tedesche Bismarck e Tirpitz e l'incrociatore da battaglia Scharnhorst, ma non la Odin né la Moltke. Inoltre, la Bismarck non combattè mai assieme alla gemella Tirpitz perché era stata affondata nel maggio del 1941. La Marina britannica aveva in progetto le supercorazzate classe Lion ma non vennero mai realizzate.
Il sito cui ho fatto riferimento è uno dei tanti specializzati in "Alternate History", vale a dire la ricostruzione di ipotetici scontri con navi più o meno di fantasia, oppure la partecipazione di navi di fantasia a battaglie realmente accadute. Fino a quando si ammette apertamente che si tratta di fantasie, non c'è niente di male. Il sito, del resto, è ricco di interessanti disegni su progetti effettivamente studiati dalle varie marine ma mai realizzati.
Il problema nasce quando si spaccia per verità storica quello che non è mai accaduto. Nella pagina che ho citato, non c'è una sola parola di avvertimento che si tratta di "alternate history". La foto della "Queen Victoria", ad esempio, è un falso, un'elaborazione grafica di un progetto mai realizzato, e così le foto delle altre unità, prima e dopo il loro "ammodernamento". Le vicende di queste navi-fantasma sono un mix di realtà e di pura fantasia, e non è possibile distinguere dove finisce la prima e dove comincia la seconda.
Questo m'inquieta particolarmente. Fino a oggi, e speriamo per molto tempo ancora, i ricercatori di professione, o semplicemente chi ha tempo e pazienza per verificare le fonti, possono ancora ricostruire gli avvenimenti relativamente recenti delle due guerre mondiali così come sono accaduti. Ma Internet favorisce molto la pigrizia mentale, e le tecniche di manipolazione grafica sono diventate così perfezionate che ormai è diventato impossibile distinguere il falso. E se per caso la documentazione originale andasse perduta, anche per semplice trascuratezza (un rischio tutt'altro che remoto) siti come quello diventaranno delle fonti storiche a tutti gli effetti.
Pensateci, quando vi vien da dire: "L'ho trovato su Internet"...
Giovanni Romano
Il sito cui ho fatto riferimento è uno dei tanti specializzati in "Alternate History", vale a dire la ricostruzione di ipotetici scontri con navi più o meno di fantasia, oppure la partecipazione di navi di fantasia a battaglie realmente accadute. Fino a quando si ammette apertamente che si tratta di fantasie, non c'è niente di male. Il sito, del resto, è ricco di interessanti disegni su progetti effettivamente studiati dalle varie marine ma mai realizzati.
Il problema nasce quando si spaccia per verità storica quello che non è mai accaduto. Nella pagina che ho citato, non c'è una sola parola di avvertimento che si tratta di "alternate history". La foto della "Queen Victoria", ad esempio, è un falso, un'elaborazione grafica di un progetto mai realizzato, e così le foto delle altre unità, prima e dopo il loro "ammodernamento". Le vicende di queste navi-fantasma sono un mix di realtà e di pura fantasia, e non è possibile distinguere dove finisce la prima e dove comincia la seconda.
Questo m'inquieta particolarmente. Fino a oggi, e speriamo per molto tempo ancora, i ricercatori di professione, o semplicemente chi ha tempo e pazienza per verificare le fonti, possono ancora ricostruire gli avvenimenti relativamente recenti delle due guerre mondiali così come sono accaduti. Ma Internet favorisce molto la pigrizia mentale, e le tecniche di manipolazione grafica sono diventate così perfezionate che ormai è diventato impossibile distinguere il falso. E se per caso la documentazione originale andasse perduta, anche per semplice trascuratezza (un rischio tutt'altro che remoto) siti come quello diventaranno delle fonti storiche a tutti gli effetti.
Pensateci, quando vi vien da dire: "L'ho trovato su Internet"...
Giovanni Romano
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