IN DIFESA DI RUY LOPEZ
Conoscete
la Partita Spagnola? Se siete giocatori di scacchi appena nella
media, la conoscerete di certo. Nonostante risalga al XVI secolo, e`
tuttora una delle aperture piu` giocate nei tornei di alto livello
per la sua profondita` strategica, le inesauribili possibilita`
tattiche, il suo dinamismo. Quello che forse non sapete e` che il suo
inventore e` un ecclesiastico, e piu` precisamente un vescovo, lo
spagnolo Ruy Lopez.
Il
mondo degli scacchi ha un immenso debito di gratitudine nei suoi
confronti. Non solo per aver inventato e studiato l'apertura che
porta il suo nome, ma soprattutto per aver scritto un trattato in cui
dichiarava moralmente lecito il gioco degli scacchi perche` basato
sull'intelligenza e non sulla fortuna come invece i giochi d'azzardo.
A quell'epoca gli scacchi erano guardati con sospetto dalla Chiesa
perche` sulle partite e sui problemi si scommetteva forte, non
c'erano ancora studi teorici sistematici sulla materia (Ruy Lopez fu
il primo a intraprenderli) e tutto era basato sull'intuito e il colpo
d'occhio. Con la sua autorevolezza di arcivescovo (e anche con la
logica stringente delle sue argomentazioni) Ruy Lopez riusci` a
prevalere sui detrattori e da quel momento gli scacchi in Europa non
fecero che progredire.
Credete
che Ruy Lopez venga ricordato come merita? Nemmeno per idea! L'unica
cosa che si ricorda di lui (ad esempio nel manuale del Chessmaster
5000) e` il consiglio di "collocare la scacchiera in modo che la
luce batta negli occhi dell'avversario". Non ho letto il libro
di Ruy Lopez e dunque non sono in grado di confermare, ma in ogni
caso non sarebbe l'unico giocatore di scacchi ad aiutarsi con dei
trucchetti di bassa lega. Per limitarci al secolo scorso, ricordiamo
che Nimzowitsch amava innervosire gli avversari esibendosi in
esercizi ginnici tra una mossa e l'altra (oltre a un episodio
particolarmente raffinato di guerra psicologica che qui non posso
citare per amore di brevita`). Alekchine, indiscusso campione del
mondo negli anni '20-'30, si alzava in piedi e camminava
vorticosamente intorno al tavolo per osservare la posizione da tutti
i lati. Non parliamo poi di Bobby Fischer e delle sue pretese quasi
impossibili da soddisfare in occasione dei tornei ai quali
partecipava.
Altro
riferimento sfavorevole contro Ruy Lopez e` l'essere stato battuto da
un altro dei piu`forti giocatori del suo tempo, Gioacchino Greco,
giunto a Madrid appositamente per sfidarlo. La sua sconfitta e`
ricordata con malcelata soddisfazione, quasi fosse una rivincita
dello spirito "laico" contro la Chiesa "oscurantista".
Proprio la Chiesa che aveva reso possibile quella sfida!
Cosa
dimostra tutto questo? Niente altro che un pregiudizio introdotto
dell'illuminismo: i credenti - e i cristiani in particolare, insisto
- non posono essere intelligenti, ne` ricercatori, ne` scienziati,
ne` eccellere in qualsiasi arte che implichi l'esercizio
dell'intelletto. Un simile atteggiamento ha impoverito la cultura e
lasciato soltanto spazzatura intellettuale. I tentativi di Voltaire,
assolutamente digiuno di matematica e di vera
scienza in generale, per demolire Pascal non solo come credente ma
anche come scienziato, sono ridicoli oltre che patetici. Ma tant'e`:
"Calunniate, calunniate, qualche cosa restera`."
A
proposito: anche una Santa spagnola contemporanea di Ruy Lopez,
Teresa D'Avila, era una forte giocatrice di scacchi, dal livello
grosso modo paragonabile a quello di un maestro dei nostri giorni. I
suoi libri sono punbteggiati di precisi riferimenti al gioco degli
scacchi. Tanto per rimanere in tema della Spagna cattolica
"bigotta"', "oscurantista" e "sessista".
Giovanni Romano