martedì 28 luglio 2015

In difesa di Ruy Lopez

IN DIFESA DI RUY LOPEZ
Conoscete la Partita Spagnola? Se siete giocatori di scacchi appena nella media, la conoscerete di certo. Nonostante risalga al XVI secolo, e` tuttora una delle aperture piu` giocate nei tornei di alto livello per la sua profondita` strategica, le inesauribili possibilita` tattiche, il suo dinamismo. Quello che forse non sapete e` che il suo inventore e` un ecclesiastico, e piu` precisamente un vescovo, lo spagnolo Ruy Lopez.
Il mondo degli scacchi ha un immenso debito di gratitudine nei suoi confronti. Non solo per aver inventato e studiato l'apertura che porta il suo nome, ma soprattutto per aver scritto un trattato in cui dichiarava moralmente lecito il gioco degli scacchi perche` basato sull'intelligenza e non sulla fortuna come invece i giochi d'azzardo. A quell'epoca gli scacchi erano guardati con sospetto dalla Chiesa perche` sulle partite e sui problemi si scommetteva forte, non c'erano ancora studi teorici sistematici sulla materia (Ruy Lopez fu il primo a intraprenderli) e tutto era basato sull'intuito e il colpo d'occhio. Con la sua autorevolezza di arcivescovo (e anche con la logica stringente delle sue argomentazioni) Ruy Lopez riusci` a prevalere sui detrattori e da quel momento gli scacchi in Europa non fecero che progredire.
Credete che Ruy Lopez venga ricordato come merita? Nemmeno per idea! L'unica cosa che si ricorda di lui (ad esempio nel manuale del Chessmaster 5000) e` il consiglio di "collocare la scacchiera in modo che la luce batta negli occhi dell'avversario". Non ho letto il libro di Ruy Lopez e dunque non sono in grado di confermare, ma in ogni caso non sarebbe l'unico giocatore di scacchi ad aiutarsi con dei trucchetti di bassa lega. Per limitarci al secolo scorso, ricordiamo che Nimzowitsch amava innervosire gli avversari esibendosi in esercizi ginnici tra una mossa e l'altra (oltre a un episodio particolarmente raffinato di guerra psicologica che qui non posso citare per amore di brevita`). Alekchine, indiscusso campione del mondo negli anni '20-'30, si alzava in piedi e camminava vorticosamente intorno al tavolo per osservare la posizione da tutti i lati. Non parliamo poi di Bobby Fischer e delle sue pretese quasi impossibili da soddisfare in occasione dei tornei ai quali partecipava.
Altro riferimento sfavorevole contro Ruy Lopez e` l'essere stato battuto da un altro dei piu`forti giocatori del suo tempo, Gioacchino Greco, giunto a Madrid appositamente per sfidarlo. La sua sconfitta e` ricordata con malcelata soddisfazione, quasi fosse una rivincita dello spirito "laico" contro la Chiesa "oscurantista". Proprio la Chiesa che aveva reso possibile quella sfida!
Cosa dimostra tutto questo? Niente altro che un pregiudizio introdotto dell'illuminismo: i credenti - e i cristiani in particolare, insisto - non posono essere intelligenti, ne` ricercatori, ne` scienziati, ne` eccellere in qualsiasi arte che implichi l'esercizio dell'intelletto. Un simile atteggiamento ha impoverito la cultura e lasciato soltanto spazzatura intellettuale. I tentativi di Voltaire, assolutamente digiuno di matematica e di vera scienza in generale, per demolire Pascal non solo come credente ma anche come scienziato, sono ridicoli oltre che patetici. Ma tant'e`: "Calunniate, calunniate, qualche cosa restera`."
A proposito: anche una Santa spagnola contemporanea di Ruy Lopez, Teresa D'Avila, era una forte giocatrice di scacchi, dal livello grosso modo paragonabile a quello di un maestro dei nostri giorni. I suoi libri sono punbteggiati di precisi riferimenti al gioco degli scacchi. Tanto per rimanere in tema della Spagna cattolica "bigotta"', "oscurantista" e "sessista".

Giovanni Romano

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