"L'Unità" di oggi dedica quasi un editoriale al rampollo degli Agnelli. A parte il fastidio dei continui bollettini medici, manco si trattasse del Papa, quello che urta è il tono apologetico dell'editoriale, quasi che una morte sfiorata per overdose fosse un semplice incidente di percorso, che non deve interrogarci sul vuoto e la sordidezza di una vita piena di soldi e vuota di tutto il resto.
Che "L'Unità" prenda le difese di un capitalista viziato, o semplicemente troppo debole per il ruolo da lui ricoperto, potrebbe urtare -e urta- come il massimo dell'ipocrisia, ma in realtà la cosa è profondamente coerente sotto due aspetti. Il primo è il carattere di "partito radicale di massa" che ormai sono diventati i DS. Il secondo non è altro che la dimostrazione del tacito "patto di ferro" che la FIAT e la grande industria in generale hanno stipulato da molto tempo con le forze di sinistra, che non tanto rappresentano le rivendicazioni del proletariato quanto le monopolizzano.
Questa volta Cipputi è stato più servile di Fantozzi.
Che "L'Unità" prenda le difese di un capitalista viziato, o semplicemente troppo debole per il ruolo da lui ricoperto, potrebbe urtare -e urta- come il massimo dell'ipocrisia, ma in realtà la cosa è profondamente coerente sotto due aspetti. Il primo è il carattere di "partito radicale di massa" che ormai sono diventati i DS. Il secondo non è altro che la dimostrazione del tacito "patto di ferro" che la FIAT e la grande industria in generale hanno stipulato da molto tempo con le forze di sinistra, che non tanto rappresentano le rivendicazioni del proletariato quanto le monopolizzano.
Questa volta Cipputi è stato più servile di Fantozzi.
Giovanni Romano
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