sabato 17 gennaio 2009

Forse Dio non esiste, ma gli imbecilli certamente si


Se fossi stato il Diavolo, mi sarei arrabbiato moltissimo per l'iniziativa dell'UAAR di far pubblicità all'ateismo attraverso gli autobus.

Ma come hanno fatto a non capire che per estirpare Dio dal cuore dell'uomo l'indifferenza vale più di mille attacchi frontali? Osservava molto acutamente C. S. Lewis in quel capolavoro che sono Le lettere di Berlicche: "La strada per l'inferno è quella soffice, in dolce pendio, senza sassi sul percorso, senza brusche svolte, e soprattutto senza indicazioni".

Quegli autobus invece, col loro brusco richiamo a Dio, costringono la gente a prendere posizione, a ricordarsi di quello che credeva di avere dimenticato da tanto tempo, o che forse aveva dimenticato davvero. Una campagna del genere potrebbe funzionare nei paesi dove non esiste più un popolo cristiano e in cui le coscienze sono state totalmente narcotizzate, come in Inghilterra o in Spagna, ma in Italia per fortuna ancora non si è arrivati a questo punto.

E inoltre, la seconda parte dello slogan: "Goditi la vita", in tempi di durissima crisi economica suona come una beffa dei sazi e dei gaudenti contro gli affamati, offende quanto il cinismo indifferente della famosa battuta attribuita alla regina Maria Antonietta prima della Rivoluzione: "Non hanno pane? Mangino brioches!". Qualcuno mi venga a dimostrare che togliendo Dio di mezzo i poveri staranno meglio!

E a proposito di mangiare: credo che Laggiù il Diavolo starà preparando degli spiedi particolarmente grossi e appuntiti per quegli sciocchi suoi servitori che gli hanno creato questo pasticcio. Già gli appartengono perché atei, ma li divorerà con tanta più rabbia perché sono venuti a rompergli le uova nel paniere con la loro campagna chiassosa e plateale.

Giovanni Romano

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