Da venerdì 25 settembre e fino a Domenica 27 avrà luogo il tradizionale appuntamento dei “Dialoghi di Trani”, incontri e dibattiti ad alto livello con studiosi, giornalisti, protagonisti dell’attualità. Una manifestazione sempre seguita da un pubblico numeroso, attento e preparato, nella bellissima cornice medievale del castello svevo. Quest’anno, non soprendentemente, il tema è "Co-scienza e Democrazia".
A sorprendere, invece, è la scelta unilaterale dei partecipanti, quasi tutti con un pedigree rigidamente laico o laicista. Flores d’Arcais, Beppino Englaro (ho scritto qui quello che penso di lui), Piero Dorfles, Piergiorgio Odifreddi, Gilberto Corbellini, per citare solo i più noti. Mancavano solo Rita Levi Montalcini, Margherita Hack e Gianfranco Fini, e la compagnia di giro sarebbe stata al completo.
Nessun intellettuale cattolico, meno che mai quelli “politicamente scorretti” come Francesco Agnoli, Camillo Langone, Rino Cammilleri (che fu ospite l’anno scorso), o persino Vittorio Messori. Si annuncia una manifestazione a senso unico come mai prima d'ora. Non so perché questo sia avvenuto. Può darsi che gli organizzatori non abbiano voluto invitare esponenti di area cattolica, nel qual caso i laicisti se la suoneranno e se la canteranno da soli (e poi dicono che è la cultura cattolica a essere autoreferenziale!). Se il dialogo è confronto di posizioni diverse, di cosa mai potranno parlare Flores D’Arcais e Beppino Englaro, se non forse incensarsi a vicenda e gettare veleno di comune accordo contro la Chiesa? Un dialogo vero e drammatico sul fine vita sarebbe stato mettere a confronto Englaro con Mario Melazzini o almeno con Roberto D’Agostino.
Può esserci però un’ipotesi ancora più inquietante: che nessun intellettuale cattolico abbia avuto il coraggio di farsi avanti, forse rifiutando di fungere da vittima sacrificale o zimbello di fronte a un pubblico prevenuto in senso laicista. In questo modo, però, ci si è impediti di testimoniare che la difesa della vita è una verità di ragione prima ancora che di fede. Non sono in grado di verificare nessuna delle due ipotesi. Quello che è evidente è un inquietante processo di ghettizzazione o auto-ghettizzazione che sminuisce non solo questa edizione dei Dialoghi, ma la cultura stessa.
Giovanni Romano
Nessun intellettuale cattolico, meno che mai quelli “politicamente scorretti” come Francesco Agnoli, Camillo Langone, Rino Cammilleri (che fu ospite l’anno scorso), o persino Vittorio Messori. Si annuncia una manifestazione a senso unico come mai prima d'ora. Non so perché questo sia avvenuto. Può darsi che gli organizzatori non abbiano voluto invitare esponenti di area cattolica, nel qual caso i laicisti se la suoneranno e se la canteranno da soli (e poi dicono che è la cultura cattolica a essere autoreferenziale!). Se il dialogo è confronto di posizioni diverse, di cosa mai potranno parlare Flores D’Arcais e Beppino Englaro, se non forse incensarsi a vicenda e gettare veleno di comune accordo contro la Chiesa? Un dialogo vero e drammatico sul fine vita sarebbe stato mettere a confronto Englaro con Mario Melazzini o almeno con Roberto D’Agostino.
Può esserci però un’ipotesi ancora più inquietante: che nessun intellettuale cattolico abbia avuto il coraggio di farsi avanti, forse rifiutando di fungere da vittima sacrificale o zimbello di fronte a un pubblico prevenuto in senso laicista. In questo modo, però, ci si è impediti di testimoniare che la difesa della vita è una verità di ragione prima ancora che di fede. Non sono in grado di verificare nessuna delle due ipotesi. Quello che è evidente è un inquietante processo di ghettizzazione o auto-ghettizzazione che sminuisce non solo questa edizione dei Dialoghi, ma la cultura stessa.
Giovanni Romano
4 commenti:
e quello che verràsarà anche peggio,ma non sono sicuro che alla fine per loro,i laicisti,siano tutte rose e fiori,potrebbe un giorno essere un boomerang,io credo per esempio che l'englaro non sia poi così percepito positivamente,solo a pelle....ti viene d'oca.
Che possa essere un boomerang è vero. Abbassare così tanto la soglia dell'umano può ben ritorcercsi contro di loro. Non sarebbe certo la prima volta che una rivoluzione divorerebbe i suoi figli. Ma nel frattempo porterebbero alla morte molti innocenti.
Quanto a Englaro, credo che sia un personaggio molto pompato mediaticamente, ammirato da chi vuole darsi arie di persona colta, avanzata, "libera dai pregiudizi" (senza capire che la vita stessa è un pre-giudizio che rende possibili tutti gli altri giudizi di valore!). A livello popolare invece spero che sia ancora come dici tu. Io personalmente non lo vorrei incontrare mai, mi ispira lo stesso ribrezzo che nei tempi andati ispirava il boia.
dietro a englaro ci sono un sacco di persone,lobby,potentati e soldi.
sarò banale e crudo ma è questa la realtà secondo me.
e questo è molto triste.
si accusa in questi giorni che il presidentepornografo abbia corrotto tutti con le sue televisioni e il nulla culturale (anebbiandoci la mente e la coscienza,quindi la libertà) veicolate dal suo"mondo"ma a ben vedere,nella stessa ottica,potrei dire la stessa cosa di englaro e conpany,hanno sopratutto usato "un caso"pietoso,senza scrupoli(la figlia stessa!!!)che non poteva dare il suo consenso efettivo,come un grimandello attraverso un operazione mediatica senza precedenti in italia.
(terry schiavo docet....)
Ho sentito oggi una notizia: "Uccide la figlia disabile e si suicida". Per il caso Eluana si potrebbe dire: "Uccide la figlia disabile e fa un giro di conferenze"...
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