Mi sono accorto di aver fatto una sciocchezza. Ho comprato stasera un disco rigido esterno USB 2.0 da 1Tb perché quello che avevo, un Firewire da 250 Gb, cominciava a mandare segnali inquietanti, tra i quali uno particolarmente pericoloso: un ritmico "click" mentre cerca di leggere i dati.
Le cause possono essere due: o il logoramento della superficie, oppure un virus particolarmente devastante che mi sono beccato una settimana fa, e che forse mi ha distrutto molti dati (ho potuto proseguire tranquillamente il lavoro grazie a Linux che a quanto dicono è immune dai virus per Windows XP).
In tutti e due i casi è necessario salvare i dati. Per questo ho comprato un hard disk molto più capiente, addirittura un TeraByte, come va di moda ora. E solo dopo averlo comprato mi sono reso conto della sciocchezza che ho fatto.
Vediamo. In tutti questi anni (saranno almeno cinque) il disco da 250 Gb si è riempito poco più del 10%, 28,8 Gb su 233,8. E' vero che in precedenza avevo cancellato molti giochi anche assai ingombranti, e ho salvato su DVD parecchi anni di lavoro, ma non credo di aver mai superato il 20-25% della superficie complessiva. Risultato: in qualsiasi momento non meno del 75% della superficie era inutilizzato.
Cosa significa questo? Significa che non avevo affatto bisogno di un disco da un Terabyte per salvare tutti i miei dati, perché prima che ne riempia anche solo il 10% (e si tratta di 100 giga, altro che 28) passeranno molti anni, e il disco nuovo avrà avuto tutto il tempo di guastarsi. E io avrò comprato 990 Giga di spazio per non farne assolutamente nulla.
Sembra di essere in uno di quei racconti di Dino Buzzati dove il tempo e lo spazio si dilatano all'infinito e la meta diventa sempre più lontana, irraggiungibile fino a svanire. Probabilmente sarebbe bastato un hard disk da 320 Mb, compatto, pratico, molto meno ingombrante e soprattutto meno costoso.
Pensateci, prima di farvi accecare dai numeri.
Giovanni Romano
Le cause possono essere due: o il logoramento della superficie, oppure un virus particolarmente devastante che mi sono beccato una settimana fa, e che forse mi ha distrutto molti dati (ho potuto proseguire tranquillamente il lavoro grazie a Linux che a quanto dicono è immune dai virus per Windows XP).
In tutti e due i casi è necessario salvare i dati. Per questo ho comprato un hard disk molto più capiente, addirittura un TeraByte, come va di moda ora. E solo dopo averlo comprato mi sono reso conto della sciocchezza che ho fatto.
Vediamo. In tutti questi anni (saranno almeno cinque) il disco da 250 Gb si è riempito poco più del 10%, 28,8 Gb su 233,8. E' vero che in precedenza avevo cancellato molti giochi anche assai ingombranti, e ho salvato su DVD parecchi anni di lavoro, ma non credo di aver mai superato il 20-25% della superficie complessiva. Risultato: in qualsiasi momento non meno del 75% della superficie era inutilizzato.
Cosa significa questo? Significa che non avevo affatto bisogno di un disco da un Terabyte per salvare tutti i miei dati, perché prima che ne riempia anche solo il 10% (e si tratta di 100 giga, altro che 28) passeranno molti anni, e il disco nuovo avrà avuto tutto il tempo di guastarsi. E io avrò comprato 990 Giga di spazio per non farne assolutamente nulla.
Sembra di essere in uno di quei racconti di Dino Buzzati dove il tempo e lo spazio si dilatano all'infinito e la meta diventa sempre più lontana, irraggiungibile fino a svanire. Probabilmente sarebbe bastato un hard disk da 320 Mb, compatto, pratico, molto meno ingombrante e soprattutto meno costoso.
Pensateci, prima di farvi accecare dai numeri.
Giovanni Romano
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