mercoledì 6 gennaio 2010

Nicht "Kamaraden" sondern "Genossen"!

Purtroppo non ricordo la fonte (cosa importantissima in questi casi) ma ho letto di recente che, contrariamente a quello che si vede in centinaia di film e si legge in centinaia di libri, i nazisti non si chiamavano tra loro Kamaraden ("camerati") bensì Genossen ("compagni").

Non vi ricorda niente? Nazismo e comunismo sono così distanti come vogliono farci credere?

E a proposito: i tedeschi chiamavano Hitler "Mein Führer", "Mio Führer". Un sentimento inquietante d'immedesimazione totale, assoluta con il Capo, un'appartenenza tribale per la vita e per la morte simile all'usanza che già Tacito aveva descritto tra gli antichi Germani: quando moriva un capo i suoi guerrieri dovevano uccidersi per seguirlo nella tomba. Questo può spiegare in parte la forsennata resistenza del Terzo Reich anche quando la guerra era chiaramente e irrimediabilmente perduta.

E' interessante un confronto con l'Italia. Nemmeno il fascista più esaltato si sarebbe mai spinto a chiamare Mussolini "Mio Duce". Probabilmente una simile familiarità avrebbe infastidito lo stesso Mussolini. Grazie al diritto romano, che distingue chiaramente tra l'individuo e la carica che ricopre, e grazie al cristianesimo, che non permette di adorare l'imperatore come Dio, noi latini siamo forse più emotivi nella vita personale, ma più sanamente vaccinati dal punto di vista della politica. Abbiamo accettato Mussolini come "l'uomo forte", ma nonostante tutti gli sforzi della propaganda fascista non l'abbiamo mai fatto uguale a un Messia. Per questo noi abbiamo avuto l'8 settembre e i tedeschi, invece, un ben più tragico Götterdammerung.

Giovanni Romano

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