sabato 6 settembre 2014

Scacchi vs Sudoku: segno dei (passa)tempi...

Confrontare il sudoku con gli scacchi non ha evidentemente senso. Gli scacchi sono una competizione (fosse pure da soli contro il computer), il sudoku è un semplice passatempo, per quanto ingegnoso nella sua semplicità, e per quante sofisticate strategie siano disponibili per venire a capo della soluzione.

Perché allora scrivere una breve riflessione accostando due giochi che hanno scopi e applicazioni così diversi? Mi sembra interessante confrontarli precisamente dal punto di vista del puro passatempo. Provate a guardare la scacchiera a sinistra e il sudoku a destra (vi avverto, è molto difficile...). Un bravo scacchista osserverebbe la posizione, troverebbe le debolezze di ciascuno dei due colori (è evidente, ad esempio, che il Nero è in vantaggio di materiale e ha ben due pedoni passati sulla colonna "A"), individuerebbe le strategie più opportune sia per il Bianco che per il Nero. Senza contare che uno dei due contendenti potrebbe sbagliare e far ribaltare inaspettatamente la situazione. Ma probabilmente non esiste un modo univoco di vincere, di conseguenza sarebbe possibile impostare più di un ordine di mosse, specialmente per il colore in vantaggio (anche perché questa è una posizione, non un problema, dove la chiave deve essere una e una sola).

Anche il solutore del Sudoku dovrà impostare una strategia, andando ad esempio alla ricerca del singolo nascosto, ma nel suo caso la soluzione è univoca, la via da seguire è unica. Ogni numero posizionato correttamente facilita il posizionamento degli altri secondo regole precise e non eludibili.

Non è questa però la differenza più importante. La differenza decisiva è in quello che accade alla fine di una partita a scacchi o dopo che lo schema del Sudoku è risolto. Quest'ultimo perde ogni attrattiva, diventa una semplice gabbia di numeri ormai collocati definitivamente al loro posto. Per risvegliare l'interesse del solutore servirebbe un altro schema, e poi un altro e un altro ancora... Con gli scacchi invece non è così, ogni partita presenta spunti di approfondimento e di discussione a distanza di anni o addirittura di secoli. Una partita a scacchi non è mai propriamente "finita", ha sempre qualcosa da dire a chi la studia. La meccanicità ripetitiva del sudoku può generare dipendenza, l'infinita creatività degli scacchi no.

Questa differenza ha qualcosa da dire anche a noi, Il Sudoku è davvero il passatempo per il nostro tempo, un esercizio usa-e-getta che impegna a fondo la mente ma non la spinge realmente a riflettere.

Giovanni Romano

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