Da oggi, a intervalli irregolari, inizio traduzioni non autorizzate di articoli sulla discriminazione, sulle offese o sugli attacchi alla Chiesa e ai cattolici tratti da siti americani e tedeschi, per lo più Catholic News Agency e Kreuz . La fonte sarà comunque sempre citata con il relativo copyright.
Questa serie di articoli sarà raggruppata sotto la categoria "Cristofobia" e non "Cristianofobia" per due ragioni. Primo, l'odio a Cristo è diventato ormai così esplicito che non ha più nemmeno bisogno di nascondersi dietro la maschera del vecchio anticlericalismo. Secondo, attaccare e odiare la Chiesa e i cristiani è attaccare e odiare Cristo stesso.
Cominciamo col primo articolo, da Catholic News Agency
Questa serie di articoli sarà raggruppata sotto la categoria "Cristofobia" e non "Cristianofobia" per due ragioni. Primo, l'odio a Cristo è diventato ormai così esplicito che non ha più nemmeno bisogno di nascondersi dietro la maschera del vecchio anticlericalismo. Secondo, attaccare e odiare la Chiesa e i cristiani è attaccare e odiare Cristo stesso.
Cominciamo col primo articolo, da Catholic News Agency
Una norma “bizzarra” mette al bando dalle radio irlandesi
gli spot di una libreria cattolica
gli spot di una libreria cattolica
DUBLINO, 7 dicembre 2008 / 06:45 (CNA) – La commissione di vigilanza sulle radiotrasmissioni irlandesi (BCI) è sottoposta a dure critiche per alcune regole che hanno proibito a una libreria cattolica di farsi pubblicità via radio per attirare clienti in cerca di regali natalizi.
La BCI ha sostenuto che menzionare la parola “Natale” nelle pubblicità radiofoniche e dare l'indirizzo web del venditore potrebbe offendere la sensibilità di qualcuno, riferisce l'Irish Times.
La casa editrice Veritas, di proprietà della Conferenza Episcopale Irlandese, ha detto che il bando è ridicolo. La portavoce Maura Hyland ha accusato la commissione di adoperare due pesi e due misure e ha dichiarato che il gruppo editoriale sta prendendo in considerazione un ricorso in tribunale per fare annullare il bando.
“Abbiamo notato che c'è una miriade di spot trasmessi per radio che fanno propaganda a bevande alcooliche, ad esempio, e che per la BCI non creano nessun problema, ha dichiarato la Hyland secondo l'Irish Times. “I prodotti che vendiamo non causano danni né offendono nessuno, e li compreranno solo quelli che li cercano per fare regali o per uso personale”.
La BCI ha dichiarato che le sue riserve sono state provocate da tre frasi dello spot:
“Natale: non stiamo dimenticando qualcosa? - Perché non dare un dono che significa qualcosa di più? - Diamo dunque un dono che significhi qualcosa di più” - queste sono state le frasi incriminate.
A quanto pare la legge irlandese sulle trasmissioni radiofoniche mette al bando tutti gli spot che hanno un significato religioso.
“E' opinione della Commissione che i testi, come sono stati presentati, possano non ottemperare con la legislazione e le regole sulla pubblicità diretta a fini religiosi”, ha dichiarato la BCI in un comunicato stampa, accusando la Veritas di aver rifiutato la sua proposta di riscrivere il testo dello spot.
La Veritas ha controbattuto alle accuse affermando di aver sottoposto alla commissione tre versioni del testo, che sono state tutte rifiutate.
Gli avvocati Massan Hayes e Curran, consiglieri di Veritas, hanno sostenuto che una pubblicità del genere sarebbe stata accettata se fosse stata presentata da qualche grossa catena di distribuzione.
“Si è verificato quasi certamente il caso che una pubblicità identica da parte di organizzazioni del genere non sarebbe stata rifiutata dalla Commissione”, hanno detto, accusando la BCI di discriminazione.
L'Arcivescovo di Dublino Diarmud Martin ha detto che il bando è difficile da comprendere, e si è chiesto: “Abbisamo davvero dimenticato quello che il Natale significa?”.
“Spero sinceramente che ci sia spazio nella legislazione sulle emissioni radiofoniche attualmente dibattuta davanti all'Oireachtas per mettere fine a queste stravaganti interpretazioni della legge sulla pubblicità religiosa”, ha commentato l'Arcivescovo secondo l'Irish Times.
John Murray, portavoce dell'istituto cattolico di ricerca Iona Institute, ha anch'egli fatto sentire la sua voce critica.
“Nessuna persona ragionevole potrebbe sostenere che i vari spot della Veritas messi al bando sino ad oggi siano dannosi al bene comune”, ha dichiarato all'Irish Times.
L'anno scorso la Veritas fu accusata di aver violato le regole della BCI quando menzionò una “mangiatoia” in uno spot natalizio. Ad aprile la Commissione per i Reclami ha biasimato la Veritas quando un membro del pubblico ha distribuito un volantino pubblicitario per i regali della Prima Comunione.
© www.catholicnewsagency.com
La BCI ha sostenuto che menzionare la parola “Natale” nelle pubblicità radiofoniche e dare l'indirizzo web del venditore potrebbe offendere la sensibilità di qualcuno, riferisce l'Irish Times.
La casa editrice Veritas, di proprietà della Conferenza Episcopale Irlandese, ha detto che il bando è ridicolo. La portavoce Maura Hyland ha accusato la commissione di adoperare due pesi e due misure e ha dichiarato che il gruppo editoriale sta prendendo in considerazione un ricorso in tribunale per fare annullare il bando.
“Abbiamo notato che c'è una miriade di spot trasmessi per radio che fanno propaganda a bevande alcooliche, ad esempio, e che per la BCI non creano nessun problema, ha dichiarato la Hyland secondo l'Irish Times. “I prodotti che vendiamo non causano danni né offendono nessuno, e li compreranno solo quelli che li cercano per fare regali o per uso personale”.
La BCI ha dichiarato che le sue riserve sono state provocate da tre frasi dello spot:
“Natale: non stiamo dimenticando qualcosa? - Perché non dare un dono che significa qualcosa di più? - Diamo dunque un dono che significhi qualcosa di più” - queste sono state le frasi incriminate.
A quanto pare la legge irlandese sulle trasmissioni radiofoniche mette al bando tutti gli spot che hanno un significato religioso.
“E' opinione della Commissione che i testi, come sono stati presentati, possano non ottemperare con la legislazione e le regole sulla pubblicità diretta a fini religiosi”, ha dichiarato la BCI in un comunicato stampa, accusando la Veritas di aver rifiutato la sua proposta di riscrivere il testo dello spot.
La Veritas ha controbattuto alle accuse affermando di aver sottoposto alla commissione tre versioni del testo, che sono state tutte rifiutate.
Gli avvocati Massan Hayes e Curran, consiglieri di Veritas, hanno sostenuto che una pubblicità del genere sarebbe stata accettata se fosse stata presentata da qualche grossa catena di distribuzione.
“Si è verificato quasi certamente il caso che una pubblicità identica da parte di organizzazioni del genere non sarebbe stata rifiutata dalla Commissione”, hanno detto, accusando la BCI di discriminazione.
L'Arcivescovo di Dublino Diarmud Martin ha detto che il bando è difficile da comprendere, e si è chiesto: “Abbisamo davvero dimenticato quello che il Natale significa?”.
“Spero sinceramente che ci sia spazio nella legislazione sulle emissioni radiofoniche attualmente dibattuta davanti all'Oireachtas per mettere fine a queste stravaganti interpretazioni della legge sulla pubblicità religiosa”, ha commentato l'Arcivescovo secondo l'Irish Times.
John Murray, portavoce dell'istituto cattolico di ricerca Iona Institute, ha anch'egli fatto sentire la sua voce critica.
“Nessuna persona ragionevole potrebbe sostenere che i vari spot della Veritas messi al bando sino ad oggi siano dannosi al bene comune”, ha dichiarato all'Irish Times.
L'anno scorso la Veritas fu accusata di aver violato le regole della BCI quando menzionò una “mangiatoia” in uno spot natalizio. Ad aprile la Commissione per i Reclami ha biasimato la Veritas quando un membro del pubblico ha distribuito un volantino pubblicitario per i regali della Prima Comunione.
© www.catholicnewsagency.com
Traduzione di Giovanni Romano
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