Riporto l'articolo comparso sul sito http://www.catholicnewsagency.com/ a proposito della strage di Tucson in Arozona, dove sono state uccise sei persone ed è stata gravemente ferita tra gli altri la deputata democratica Gabrielle Gifford. Laicisti e abortisti non hanno perso tempo ad accusare d'intolleranza chiunque non la pensi come loro, e in Italia "La Repubblica" si è abbassata fino a insinuare che dietro la strage ci fosse... la Chiesa cattolica (chi altri?). Ma questo articolo, a cui in Italia non si è dato alcun risalto, li sbugiarda in pieno perché erano cattoliche due delle vittime, la bambina di nove anni e il giudice John Roll (a sinistra nella foto), che con la Gifford aveva anche un rapporto di rispetto reciproco. L'assassino inoltre sembra aver agito più per motivi razziali (la Gifford è ebrea) che non per motivi legati all'aborto. Questo è il link al testo originale in inglese.
Se certi giornali e certi giornalisti fossero in grado di avere sentimenti umani, l'unico che dovrebbero provare è la vergogna.
L'arcivescovo Chaput ricorda la profonda fede cattolica
del giudice ucciso nella sparatoria di Tucson
del giudice ucciso nella sparatoria di Tucson
Il giudice federale John Roll è stato ucciso l'8 gennaio assieme ad altre cinque persone, compresa una bambina di nove anni, Christina Taylor Green.
La strage è avvenuta sabato quando il 22enne Jared Loughner ha aperto il fuoco in un supermercato locale dove la deputata democratica Gabrielle Gifford rieletta da poco stava tenendo un comizio. Loughner, un giovane asociale e ostile al governo, con una storia di turbe psichiche alle spalle, da quanto si è appreso aveva intenzione di uccidere la rappresentante verso la quale portava odio personale. La Gifford è viva ma in condizioni critiche dopo essere stata colpita alla testa a bruciapelo.
Nella sua rubrica del 12 gennaio sul Catholic Register di Denver, l'arcivescovo Chaput ha ricordato il giudice John Roll come una figura politica che viveva una vita di “potente, autentico testimone cattolico”.
L'arcivescovo ricorda un viaggio da lui fatto a Phoenix nel 2008 dove tenne l'omelia per la Messa annuale degli avvocati e i politici dello stato dell'Arizona. Quel giorno tra i fedeli c'era la moglie del giudice Roll, Maureen, “una cattolica attiva e molto determinata”.
L'arcivescovo Chaput dice che Maureen deve aver menzionato la sua omelia al giudice Roll perché dieci mesi dopo “ricevetti la prima di parecchie lettere straordinarie da suo marito”.
“E' impossibile conoscere completamente un uomo solo dalla corrispondenza”, scrive, “ma ciascuna delle lettere di Roll aveva le stesse quattro chiare caratteristiche: generosità, intelligenza, magnanimità e un sincero amore della sua fede cattolica”.
L'arcivescovo dice che due giorni dopo l'assassinio del giudice Roll ha parlato col suo assistente, l'avvocato Aaron Martin, che ha descritto il leader defunto.
Il giudice Roll era devoto a San Tommaso Moro e teneva una biografia del santo su un tavolo vicino alla sua scrivania. Era anche conosciuto come una figura paterna tra i suoi subordinati e manifestava un interesse sincero per le vite e le famiglie di coloro con cui lavorava.
“Gli piaceva assistere i primi passi dei giovani avvocati cristiani perché credeva che la loro fede gli avrebbe dato un miglior fondamento morale per la vocazione forense”, dice l'arcivescovo Chaput.
Il giudice Roll leggeva un certo numero di pubblicazioni cattoliche ogni domenica mattina prima della Messa per imparare di più sulla propria fede. Andava anche a nuotare ogni mattina alla sede locale dell'YMCA e si recava alla Messa quotidiana ogni volta che gli fosse possibile. Avebbe compiuto 64 anni l'8 febbraio, e lascia tre figli e cinque nipoti.
Secondo Aaron Martin, Maureen e John Roll si conoscevano da quando avevano quattordici o quindici anni.
“Sono stati, per tutto il tempo che hanno vissuto insieme, il migliore amico l'uno per l'altra”, dice l'arcivescovo Chaput, “avrebbero celebrato il loro quarantunesimo anniversario di matrimonio verso la fine di questo mese”.
“In conclusione, John Roll era un uomo di insolita signorilità spirituale”, osserva l'arcivescovo. “Nonostante le loro differenze politiche, il giudice Roll e la deputata Gabrielle Gifford, una democratica, avevano una relazione cordiale basata sul rispetto reciproco”.
Precisamente a motivo delle loro differenze, dice l'arcivescovo, il giudice Roll cercava di andare a salutare la Gifford ogni volta che poteva quando lei tornava nel suo collegio elettorale.
“La mattina della sua morte, il giudice Roll andò a Messa, e alle 9,55, secondo Martin, uscì di casa 'giusto per fare un salto' al comizio della Gifford come gesto di cortesia, per dirle ciao”.
“Non è mai più tornato a casa”.
“Questa vita passa”, dice l'arcivescovo Chaput nelle sue conclusioni. “L'eternità rimane per sempre. Dobbiamo agire di conseguenza in questo mondo, vivendo una vita cristiana di servizio agli altri”.
“Maureen e John Roll hanno condiviso una vita di tranquilla, forte, autentica testimonianza cattolica. Per favore ricordateli entrambi, e tutta la loro famiglia, nelle vostre preghiere”.
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Unauthorized translation by Giovanni Romano
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