domenica 1 gennaio 2012

Piuttosto che fare false promesse...

Da anni ormai si parla - invano - di eliminare il passaggio a livello di Via Trani e di sostituirlo con un sottopassaggio. Opera costosa, di alto impatto ambientale e di lenta realizzazione, che però indubbiamente sveltirebbe il traffico ed eliminerebbe i tempi morti dell'attesa. Tuttavia la realizzazione di quest'opera (come pure dell'ultimo tratto di doppio binario della Bari-Nord da Corato a Barletta) viene rimandata all'infinito in base al ritornello nevrotico: "Non ci sono soldi"

Ma i sottopassaggi sono l'unica soluzione? Certo sono indispensabili, ma presentano anch'essi dei difetti. Grosseto ha interamente abolito i passaggi a livello e li ha sostituiti con sottopassaggi. Va tutto benissimo... fino a quando non piove, perché con una forte pioggia si rischia l'inondazione e chi passa rischia di annegare, Ricordiamo il caso delle tre donne cinesi morte affogate a Prato.La città resta quindi praticamente tagliata in due.

Rimini invece ha preferito un criterio misto: sottopassaggi per la massima parte, ma anche qualche passaggio a livello, specialmente sulla linea secondaria per Ravenna dove il traffico ferroviario non è continuo come sulla Milano-Lecce. Il punto è che a Rimini i passaggi a livello vengono abbassati non più di tre minuti prima del passaggio del treno. La gente si ferma, nessun pedone si azzarda ad attraversare, il treno passa subito e le sbarre si alzano. Molto meno costoso che costruire un sottopassaggio.

E' un criterio, ovviamente, che va bene per le linee di non forte traffico, e a mio parere si può applicare anche sulla Corato-Barletta. Perché gli automobilisti devono aspettare a volte più di dieci minuti? E' anche l'eccessiva attesa che genera comportamenti imprudenti. Cosa costa di più, costruire un sottopassaggio o regolare i timers di abbassamento su un tempo più breve?

Giovanni Romano

N.B: Quello che ho scritto per il passaggio a livello di Corato vale anche per il passaggio a livello di Trani su Via Corato. Anche lì si parla di costruire un sottopassaggio, ancora più distruttivo per il verde e il tessuto urbano, piuttosto che abbreviare i tempi di abbassamento delle sbarre.

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