lunedì 13 febbraio 2006

In difesa di Angela Pellicciari

Questa è la lettera che ho inviata oggi alla redazione di un quotidiano in risposta all'attacco contro la prof.ssa Angela Pellicciari, di cui ha parlato in data odierna anche Pierluigi Battista sul Corriere della Sera con un coraggioso intervento a favore di una docente "non allineata":

Stimatissimo Direttore,

vorrei esprimere la mia solidarietà alla Prof.ssa Angela Pellicciari, segnalata ieri (o piuttosto esposta alla gogna mediatica) per aver fatto leggere ai suoi alunni alcuni testi di Hitler, con lo scopo di mostrarne la profonda, omicida avversione contro la Chiesa cattolica.

Apriti cielo! Tanto è bastato per scatenare contro di lei una vera e propria caccia alle streghe da parte di alcuni genitori, prontamente assecondata dal preside del liceo in cui, evidentemente, ha la sfortuna di insegnare.

Nel Vostro articolo non ho trovato il minimo spazio per una replica della docente, che tra l'altro è autrice di numerosi libri e saggi "controcorrente"
sulla storia del risorgimento. Evidentemente la sentenza è già stata scritta, l'anatema è già stato pronunciato.

Avendo avuto modo di corrispondere brevemente con la Prof.ssa Pellicciari, ho potuto conoscerne la preparazione, la passione per la ricerca e l'equilibrio. L'aggressione contro di lei mi fa tanto più specie quando penso che case editrici con impeccabili credenziali di sinistra hanno recentemente pubblicato testi quali il "Mein Kampf" (Kaos, peraltro molto ben commentato) e gli scritti antisemiti di Lutero (Einaudi) senza che nessuno avesse trovato nulla da ridire.

Credo che il motivo di tanto livore contro la Pellicciari l'abbia chiarito indirettamente il Prof. Tranfaglia. Angela Pellicciari è cattolica e non si vergogna di esserlo, una donna coraggiosa che non si è piegata al conformismo atroce che domina nelle nostre scuole. Sostenere senza uno straccio di prova che la Pellicciari abbia fatto un'apologia del nazismo è un insulto all'intelligenza, prima ancora che un atto di intolleranza.

Distinti saluti,

Giovanni Romano

Nessun commento: