martedì 27 marzo 2007

Marines GB: una confessione sospetta

A leggere bene la notizia della cattura di 15 marines britannici da parte dell'Iran, si resta colpiti da un particolare. L'Iran ha dichiarato che i 15 "hanno confessato" di essere entrati nelle acque territoriali iraniane.

E' fin troppo chiaro che la polizia di certi stati (forse di tutti, all'occorrenza) ha i mezzi per far "confessare" qualunque cosa, anche di avere una spiritromba al posto del naso e due dischi volanti al posto dei piedi. Fuor di metafora, è chiaro che l'Iran avrebbe benissimo potuto fornire la prova dello sconfinamento britannico, ad esempio con la divulgazione dei tracciati radar che hanno condotto alla cattura dei marines. Se non l'hanno fatto, e si sono affidati alla "confessione" dei prigionieri, è chiaro che avranno usato mezzi violenti per estorcerla. Una triste farsa di cui i marines sono semplici, disgraziate pedine.

Giovanni Romano

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