domenica 4 marzo 2007

Parlamento e vuoto mentale

Il TG1 delle 20, stasera, dava pomposo risalto all'iniziativa di Bertinotti per creare un apposito "luogo di meditazione" all'interno di Montecitorio, un ambiente asettico e rigorosamente aconfessionale (bandito qualsiasi simbolo religioso, va da sé che il Crocifisso è il primo nella lista degli esclusi) dove sarebbe possibile, per gli onorevoli, ritirarsi nel silenzio a meditare tra una seduta e l'altra.

Mi sono trovato una volta a visitare uno di questi spazi "multireligiosi" ed "ecumenici" all'aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, e l'ho trovato molto deprimente. A differenza del progetto italiano, era una sala di preghiera affollata di troppi simboli: ruote di preghiera buddiste, menorah ebraiche, il mihrab islamico e una croce (ma non il Crocifisso né tantomeno il Santissimo, ci mancherebbe!). L'unico che sembrava trovarsi a suo agio era un musulmano che stava pregando sul tappeto. Ma è comprensibile, per il seguace dell'Islam non è importante il luogo in cui si prega, bensì semplicemente essere rivolti verso la Mecca e dire la preghiera alle ore prescritte.

Mi fece l'effetto di un ripostiglio dove le religioni, più che venire unite, erano state accantonate come un mucchio di cianfrusaglie, una specie di vespasiano dello spirito destinato a gente non ancora "illuminata" che aveva bisogno di sfogare i propri "bisogni" interiori. Era uno spazio così "neutro" che non significava niente, dove non sarebbe stato mai possibile sentire vicina una presenza trascendente. La voce di Dio si può percepire solo in uno spazio reso sacro da chi ha fede, non nel bugigattolo residuale progettato da un architetto al quale la religione è del tutto indifferente. Trovai che era meglio raccogliersi e pregare silenziosamente l'Ora Media in sala d'aspetto, su una poltroncina qualunque.

Ora si vuol ripetere lo stesso giochetto in Parlamento, nobilitandolo con la balla della "meditazione". Ma nella meditazione l'uomo guarda soltanto se stesso, è molto difficile che l'Altro gli parli. Inoltre, vorrei sapere se lo spazio che si ha in mente di creare (e la cui realizzazione è stata affidata, non certo a buon mercato, all'architetto Paolo Portoghesi) dovrebbe essere realizzato chiudendo la cappella cattolica già esistente, impedendo così ai deputati cattolici di assistere alla Messa. Se così fosse (e non ne dubito, vista la strombazzata "laicità") vedremmo ancora una volta la mistificazione di una mentalità atea che, con la scusa del multiculturalismo toglie di mezzo la cultura cristiana.

Spero ovviamente che nessun deputato autenticamente cattolico metta mai piede in quel vuoto né mai lo riconosca come luogo di preghiera. Ci vada se mai la Bindi, a "meditare" sulle sciocchezze che ha fatto.

Giovanni Romano

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