venerdì 25 settembre 2009

Uomofobia

Fa parlare di sé la decisione del TAR di Lecce di sciogliere la giunta provinciale di Taranto perché tutti gli assessori sono uomini. Questo in ossequio alla legge sulle "quote rosa".

Con buona pace del "politicamente corretto", credo che questo sia un vero e proprio caso di "reverse discrimination". A parte il fatto che le assunzioni obbligatorie favoriscono le persone meno qualificate e meno competenti, alla base di questo provvedimento c'è una ostilità dichiarata verso il sesso maschile, il desiderio di diminuirlo e di svilirlo. Mi chiedo se il TAR si sarebbe mosso con altrettanta sollecitudine se la giunta fosse stata composta soltanto da donne.

Giovanni Romano

6 commenti:

agapetòs ha detto...

Penso proprio di no!

La voce dal vicolo ha detto...

Hai detto bene! Proprio oggi ne parlava il TG2!

La voce dal vicolo ha detto...

Comunque, per amore della verità, devo aggiungere che il TAR di Lecce si è mosso non di propria inziativa ma dietro presentazione di una denuncia. Nel secondo caso, invece, nessuno ha trovato niente da ridire. Il che però conferma quanto sia ormai radicata la mentalità filo-femminista.

massimo ha detto...

perfettamente d'accordo con te Giovanni,non ho capacità di giudizio in materia di giurispudenza,ma mi chiedo i giudici devono sempre emettere decreti e sentenze?se la denuncia diciamo è "infondata"o"irrilevante"un giudice si può rifiutare di esaminare certi"estremismi"cioè una giunta o un governo non è importante in ultima analisi se siano maschi o femmine ma che svolgano con il loro dovere con solerzia,impegno,onestà ed efficenza......sono un estremista se penso che anche questo episodio non sia altro che l'effetto ultimo della cultura del relativismo?
la sostanza sacrificata alla forma?
ciao massimo

La voce dal vicolo ha detto...

Condivido perfettamente il tuo intervento. Siamo in presenza di forzature deliberate. Hai letto il libro di Robert Hughes "La cultura del piagnisteo"?

massimo ha detto...

no giovanni non l'ho letto,ma sono andato a delle conferenze su quesi temi,trattati nel tuo articolo,tenute dal prof.Israel e dal card.Caffarra.
cmq mi appunto il titolo.