I timori che avevo espresso nel post di ieri a proposito di colpe date assurdamente alla Chiesa per i fatti di Catania si sono più che avverati. Dall'alto del suo podio mediatico, Pippo Baudo non ha esitato a improvvisarsi telepredicatore peggio di Jimmy Swaggart, impartendo al Papa e alla Chiesa una solenne lezione di moralità. Al Papa, perché non aveva parlato del poliziotto ucciso; alla Chiesa, perché ha deciso di mantenere, sia pure in forma ridotta, la processione di Sant'Agata.
Fa specie lo squallido opportunismo di questo showman strapagato, non nuovo a simili sparate. Come tanti altri, ha fiutato che aria tira. Attaccare la Chiesa e i cattolici, a quanto pare, sta diventando il nuovo sport nazionale, anzi rispetto al calcio presenta indubbi vantaggi. E' più economico, di gran lunga meno pericoloso, gode del consenso illimitato dei mass media, non richiede intelligenza né particolare coraggio morale. In alcuni casi -vedi Crozza, Fiorello, Banfi, lo stesso Baudo- può essere persino redditizio. Cosa volete di più?
Vediamo però di ribattere alle deliranti accuse di Baudo, che nemmeno il suo risentimento di catanese può giustificare. Se solo si fosse degnato di ascoltare, il giorno prima il Papa aveva parlato della tutela della vita umana in ogni momento, e aveva indicato con chiarezza le cause che portano alla degradazione dell'individuo e della società. Quanti centinaia di nomi dovrebbe fare il Papa, di automobilisti uccisi per una mancata precedenza, di madri, figli e nonne sgozzare in casa propria, di sconosciuti martiri della fede cattolica nei paesi islamici? Il Papa li tiene tutti presenti, per tutti prega. E addita a tutti l'unica prospettiva che attraversa la morte e la supera. Se il suo ruolo dovesse limitarsi a elencare laicamente i morti, commemorandoli senza speranza, tanto varrebbe fargli fare il becchino. O l'annunciatore del TG, che è lo stesso.
Baudo inoltre non si è peritato di accusare la Chiesa di essere "fuori dalla realtà", e l'ha duramente rampognata per aver mantenuto la processione di Sant'Agata. Certo che la Chiesa è fuori da questa realtà di odio, di violenza, di rancore, di omicidi pianificati a freddo! La Chiesa soffre per il mondo, ma non può e non deve lasciarsi condizionare dalla disperazione del mondo. Per che altro ha dato la vita Sant'Agata se non per un mondo dove la violenza e la sopraffazione non fossero cose scontate, normali, quotidiane? E per quale motivo l'hanno uccisa, se non per odio a questo mondo?
La sua processione è il segno che dovrebbe ricordarcelo, ma è proprio questo segno che si vuole censurare e imbavagliare. E' significativo che Baudo abbia fustigato senza ritegno il Papa e al tempo stesso ha taciuto per le dichiarazioni ben più gravi di un Caruso.
A questo punto mi viene da pensare che le osservazioni del giornalista di cui parlavo ieri e le esternazioni di Baudo fanno parte di un disegno preordinato per aggredire e screditare la Chiesa. Per quanto me ne importa, Baudo da ora in poi, come Banfi, Crozza, Fiorello & C. sarà nella lista degli showmen da boicottare. Ed esorto tutti i lettori (!) di questo blog a farlo. Colpirli nell'audience è il solo modo di far tornare loro alla realtà.
Fa specie lo squallido opportunismo di questo showman strapagato, non nuovo a simili sparate. Come tanti altri, ha fiutato che aria tira. Attaccare la Chiesa e i cattolici, a quanto pare, sta diventando il nuovo sport nazionale, anzi rispetto al calcio presenta indubbi vantaggi. E' più economico, di gran lunga meno pericoloso, gode del consenso illimitato dei mass media, non richiede intelligenza né particolare coraggio morale. In alcuni casi -vedi Crozza, Fiorello, Banfi, lo stesso Baudo- può essere persino redditizio. Cosa volete di più?
Vediamo però di ribattere alle deliranti accuse di Baudo, che nemmeno il suo risentimento di catanese può giustificare. Se solo si fosse degnato di ascoltare, il giorno prima il Papa aveva parlato della tutela della vita umana in ogni momento, e aveva indicato con chiarezza le cause che portano alla degradazione dell'individuo e della società. Quanti centinaia di nomi dovrebbe fare il Papa, di automobilisti uccisi per una mancata precedenza, di madri, figli e nonne sgozzare in casa propria, di sconosciuti martiri della fede cattolica nei paesi islamici? Il Papa li tiene tutti presenti, per tutti prega. E addita a tutti l'unica prospettiva che attraversa la morte e la supera. Se il suo ruolo dovesse limitarsi a elencare laicamente i morti, commemorandoli senza speranza, tanto varrebbe fargli fare il becchino. O l'annunciatore del TG, che è lo stesso.
Baudo inoltre non si è peritato di accusare la Chiesa di essere "fuori dalla realtà", e l'ha duramente rampognata per aver mantenuto la processione di Sant'Agata. Certo che la Chiesa è fuori da questa realtà di odio, di violenza, di rancore, di omicidi pianificati a freddo! La Chiesa soffre per il mondo, ma non può e non deve lasciarsi condizionare dalla disperazione del mondo. Per che altro ha dato la vita Sant'Agata se non per un mondo dove la violenza e la sopraffazione non fossero cose scontate, normali, quotidiane? E per quale motivo l'hanno uccisa, se non per odio a questo mondo?
La sua processione è il segno che dovrebbe ricordarcelo, ma è proprio questo segno che si vuole censurare e imbavagliare. E' significativo che Baudo abbia fustigato senza ritegno il Papa e al tempo stesso ha taciuto per le dichiarazioni ben più gravi di un Caruso.
A questo punto mi viene da pensare che le osservazioni del giornalista di cui parlavo ieri e le esternazioni di Baudo fanno parte di un disegno preordinato per aggredire e screditare la Chiesa. Per quanto me ne importa, Baudo da ora in poi, come Banfi, Crozza, Fiorello & C. sarà nella lista degli showmen da boicottare. Ed esorto tutti i lettori (!) di questo blog a farlo. Colpirli nell'audience è il solo modo di far tornare loro alla realtà.
Giovanni Romano
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