venerdì 20 febbraio 2009

Beppino Englaro: come volevasi dimostrare

Odio essere un buon profeta, ma purtroppo avevo ragione a proposito dell'ipocrisia di Beppino Englaro. Il suo "voto di silenzio" è durato nove giorni esatti. Non contento di aver fatto uccidere sua figlia, adesso ha gettato la maschera e si è rivelato per quello che è: il primo testimonial dell'eutanasia, il capo dei becchini che vogliono affossare la nostra civiltà.

Non ho parole per definire un simile individuo e chi lo spalleggia. Si può solo notare quanto abbia mentito dal principio alla fine, imponendo il silenzio e infrangendolo a suo piacimento, manipolando freddamente il suo cinico piagnisteo mediatico, scagliandosi con rancore freddo contro chi ha avuto cura di sua figlia per diciassette anni.

La sua ultima presa di posizione se non altro sbugiarda definitivamente la pretesa che la sua fosse solo "una vicenda privata". Fin dall'inizio era stato calcolato che la morte di Eluana dovesse essere un precedente quanto più pubblico e conclamato possibile. Englaro si è sempre lamentato dell'"interferenza" della Chiesa e del cattolici nelle sue scelte, ma non ha esitato un attimo a intervenire a gamba tesa nel processo di formazione di una legge dello Stato.

A questo proposito, la risposta che hanno dato Gasparri e Quagliariello secondo me è giusta ma inadeguata. Non è solo il parlamento che Englaro ha offeso, ma anche la coscienza civile e cristiana della grandissima maggioranza degli italiani.

Fermiamo Beppino Englaro, facciamogli sentire e pesare tutta la nostra disapprovazione.

Giovanni Romano

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