sabato 14 febbraio 2009

Cristofobia IV - Inghilterra: censurata un'encicliopedia "troppo cristiana"

La notizia riportata da Catholicnewsagency (CNA) è di quelle che si commentano da sole. E' un grossolano errore pensare che il relativismo metta tutte le idee sullo stesso piano. Sono le idee cristiane a non avere più diritto di cittadinanza, e il processo di rimozione e falsificazione del passato, degno dei peggiori incubi di George Orwell, sta avvenendo in modo sempre più esplicito e sfrontato. Quello che sta accadendo in Inghilterra prima o poi potrà avvenire anche qui, se non stiamo attenti.

UNA CASA EDITRICE ACCADEMICA

SOSPENDE LA PUBBLICAZIONE DI UN'ENCICLOPEDIA TROPPO CRISTIANA”


CNA STAFF, 12 Febbraio 2009 / 03:37 am (CNA) – La casa editrice accademica Blackwell è stata accusata di censura per aver sospeso la pubblicazione della “troppo cristiana” Encyclopedia of Christian Civilization e per aver cercato di distruggere le copie esistenti [Corsivo mio, N.d.T] in attesa di una completa revisione del testo. Il responsabile dell'Enciclopedia ha intentato due cause contro la casa editrice per richiedere che l'enciclopedia sia pubblicata senza rimuovere “il suo contenuto, il suo tono e il suo carattere cristiano”.

George Thomas Kurian, responsabile dell'Encyclopedia of Christian Civilization (ECC) ha pubblicato una lettera in cui protesta contro il modo di agire della Blackwell, che egli definisce “una crisi incombente” nella pubblicazione dell'opera.

Secondo Kurian, l'ECC fu completata nel 2008 un anno prima della scadenza e in quattro volumi anziché i tre originali.

E' stata redatta, collazionata, i fatti sono stati controllati, le bozze sono state corrette e finalmente approvate dal team editoriale della Blackwell”, ha scritto, dicendo che l'opera completata fu varata presso l'American Academy of Religion e la Society of Biblical Literature dove “è stata altamente apprezzata”.

Kurian ha detto che l'EEC è stata “assai lodata” dal professor Edwin Yamauchi della Miami University e dal professor Mark Knoll della Notre Dame University.

Sulla pagina web della Amazon.com dedicata alla EEC, il professor Yamauchi ha dichiarato che l'opera “promette di essere un testo di consultazione di enorme valore” ed è “pressoché esauriente nella sua ampiezza” dal momento che offre articoli su argomenti vasti come la “Chiesa carttolica romana” e fornisce “una succinta analisi” di temi quali “l'esistenzialismo cristiano”.

Scrive inoltre che l'EEC fornisce inoltre “una cornucopia” di carte geografiche, grafici e appendici.

Secondo Amazon.com, il professor Noll ha detto che l'EEC “approfonditamente concepita” presenta “articoli autorevoli, intelligenti bibliografie e metodi di ricerca solidamente illuminanti”.

Kurisn ha sostenuto che alcuni membri del comitato editoriale dell'EEC hanno deciso che l'introduzione dell'Enciclopedia e molti dei suoi articoli erano “troppo cristiani, troppo ortodossi, troppo anti-secolaristi e troppo antimusulmani, e non abbastanza politicamente corretti per essere usati nelle università”.

Ha accusato che “sotto una crescente pressione della potente lobby anticristiana” l'addetta alle pubblicazioni religiose della Blackwell, Rebecca Harkin e il direttore editoriale Philip Carpenter si sono dichiarati d'accordo con le affermazioni dei critici, hanno sospeso le pubblicazioni dell'EEC, e hanno cominciato le procedure per mandare al macero l'intera edizione di parecchie migliaia di copie dell'Enciclopedia in quattro volumi.

Secondo Kurian, lo hanno fatto “solo perché ci sono una dozzina di riferimenti sui quali non sono d'accordo, e che contrastano con la loro filosofia e i loro programmi”.

Kurian ha detto che Carpenter e la Harkin vogliono cancellare parole o brani come “Anticristo”, “Discepolo prediletto”, “Nascita verginale”, “Risurrezione”, “Evangelismo”, la divisione cronologica Avanti Cristo / Dopo Cristo, e qualunque riferimento a un “tono evangelico” o a un tono che citi “l'unicità di Cristo e della Cristianità”.

Ha sostenuto inoltre che i due hanno fatto obiezione ai riferimenti storici alle persecuzioni e ai massacri dei cristiani da parte dei musulmani, richiedendo anzi che fossero inseriti riferimenti favorevoli all'islam e materiale che denigrava la Cristianità.

Tutte cose che ho rifiutato di fare”, ha detto Kurian.

La sua lettera ha annunciato che una class action contro Wiley-Blackwell sarà promossa a nome dei quasi 400 collaboratori dell'EEC. Se avrà successo, la causa ordinerà alla Wiley-Blackwell di pubblicare il libro “come fu approvato e stampato in origine, senza cambiamenti e senza censurare il suo contenuto, il suo tono e il suo carattere cristiano”.

Susan Spilka, portavoce della compagnia proprietaria della Blackwell, John Wiley & Sons, Inc., ha risposto alle accuse di Kurian con una dichiarazione nella quale sosteneva che le riserve sul contenuto dell'EEC erano state sollevate nel novembre del 2008, prima della pubblicazione. Blackwell ha affermato che la revisione è stata provocata dalla preoccupazione di preservare “la sua reputazione dominante come editore di contenuti accademici di alta qualità”.

Nel corso della revisione della situazione con il comitato editoriale (molti dei quali avevano riserve simili a quelle sollevate dai redattori) abbiamo appreso che pochi, o nessuno, dei contributi all'Enciclopedia sono stati riveduti dai membri del comitato editoriale come richiesto sia dai più elevati standards di ricerca accademica sia dal nostro accordo con Mr Kurian. Al contrario, sono stati riveduti (se pure lo sono stati) dal solo Mr. Kurian. Abbiamo dunque chiesto al comitato di redazione nominato di rivedere l'opera in base ai criteri di integrità accademica e di accuratezza prima della pubblicazione – il compito per cui erano stati assunti in origine – e la maggioranza del comitato ha accettato le nomine”.

[Blackwell] ha definito “un'accusa completamente senza fondamento” la dichiarazione di Kurian secondo la quale la revisione è condotta “da una lobby anticristiana determinata a 'decristianizzare e censurare l'Enciclopedia'”.

Siamo sicuri che comprenderete che per noi non avrebbe senso sabotare un progetto al quale abbiamo dedicato risorse e investimenti a lungo termine, e che pensiamo sia un'aggiunta di grande valore alla ricerca accademica cristiana”.

La CNA ha parlato per telefono con Kurian mercoledì scorso. Kurian ha detto che l'editore ha ricevuto proteste contro la EEC perché presentava “una visione del mondo cristiana”.

Ha anche confermato che l'accusa mossa alla EEC di essere “troppo cristiana, troppo ortodossa, troppo anti-secolarista e troppo antimusulmana, e non abbastanza politicamente corretta” era “il fondamento” del reclamo e non una citazione originale da parte di un critico.

Reclami del genere “si verificano sempre”, ha sostenuto, aggiungendo che i cambiamenti vengono tipicamente effettuati nelle seconde edizioni.

Invece di fare questo, [quelli della Blackwell] sono andati avanti e hanno sospeso la pubblicazione, anzi hanno voluto ritirare migliaia di copie prima che tutte fossero spedite.

Questa è un'azione molto autoritaria che non trova posto in nessuna comunità editoriale o in nessun ambiente universitario dove esiste libertà di espressione”.

La nostra posizione può non essere popolare presso certi ambienti, ma queste cose devono essere ascoltate”

Più di 400 persone hanno lavorato a questo progetto per due anni. Distruggere un'opera del genere sulla base delle lamentele di quattro persone sembra contrario alle tradizioni consolidate che abbiamo come società”, ha dichiarato alla CNA.

Kurian ha detto che ci si dovrebbe aspettare che i redattori di un'enciclopedia sulla Cristianità “guardino ai lati positivi della Cristianità piuttosto che a quelli negativi”.

Non si scrive un libro su un argomento quando non si è quasi interessati ad approfondirlo”, ha aggiunto.

Dire che un'enciclopedia cristiana non dovrebbe essere cristiana mi sembra una contraddizione in termini. Sono stato io a sottoporre questo progetto a Blackwell, non viceversa. Lo abbiamo discusso, abbiamo definito quel che sarebbe stata l'enciclopedia e quel che avrebbe cercato di ottenere”.

Dopo la pubblicazione, ha detto, “loro hanno avuto ben più di un ripensamento”.

Questo non è un protocollo normale nel mondo dell'editoria. Se si pubblica un libro, prima si rivede il testo e poi lo si pubblica. Non si pubblica un libro e poi si revisiona”.

[Kurian] ha definito la risposta della casa editrice “un intrigo da manuale”, accusandola di non aver risposto alla sua domanda se si stesse tentando di decristianizzare l'opera o no.

Quello che dicono è 'noi siamo una ditta importante, così siamo al di sopra di queste cose, non facciamo queste cose', ma non è una risposta alla mia domanda”.


Hanno impedito [la pubblicazione] dell'opera fino a quando, e a meno che vengano rimossi 'gli offensivi elementi cristiani'. Questo è il nocciolo del loro reclamo”.

Che siano una ditta importante lo sappiamo già. La domanda è: anche una grande ditta può cedere a questo tipo di censura?”.

Non siamo più nel Medioevo, quando si potevano censurare i libri”.

Siamo in una società che ha davvero bisogno di conoscere l'opinione di tutte le parti. La voce dei cristiani non viene fatta sentire in modo giusto, ecco la mia contestazione. E occorre che tale voce sia ascoltata anche da coloro a cui non piace”, così Kurian ha dichiarato alla CNA.

La CNA ha contattato anche la Wiley-Blackwell perché commentasse la vicenda, ma non ha ricevuto risposte fino al momento di postare questo articolo.

Copyright © CNA

[http://www.catholicnewsagency.com]


Traduzione di Giovanni Romano

Nessun commento: